NO a nuovi privilegi per grandi investitori e multinazionali

Con l’abolizione dell’imposta preventiva, le grandi aziende riceveranno nuovi privilegi fiscali essendo favorite quando prenderanno in prestito denaro sul mercato dei capitali. Allo stesso tempo, il disegno di legge promuove la criminalità fiscale dei grandi investitori e degli oligarchi. Ciò comporta perdite fiscali fino a 800 milioni di franchi all’anno. Di queste centinaia di milioni di franchi, una buona parte va ai grandi investitori all’estero. I costi sono a carico della popolazione. Il comitato referendario – composto dal PS Svizzero, dall’Unione sindacale Svizzera (USS), dai Verdi e dal Partito Evangelico Svizzera – ha presentato oggi le sue argomentazioni a favore del NO il 25 settembre.

Per Prisca Birrer Heimo, Consigliera nazionale PS (LU), sarà ancora una volta la popolazione a dover pagare il conto. “Mentre i piccoli patrimoni sui conti di risparmio continueranno a essere soggetti all’imposta preventiva, i grandi investitori riceveranno nuovi privilegi. È innaccettabile che la Confederazione voglia fare a meno di questo gettito fiscale – e questo in un momento in cui il potere d’acquisto delle famiglie sta diminuendo e sempre più persone devono stringere la cinghia”.

“È ormai diventata una cattiva abitudine della lobby delle multinazionali e del dipartimento delle finanze non calcolare seriamente i costi reali di questo progetto di legge. È vergognoso”, ha dichiarato Cédric Wermuth, copresidente del PS Svizzero e Consigliere nazionale (AG). “Chiediamo ai fautori di smettere di snocciolare numeri e di dire la verità all’elettorato: questo disegno di legge prevede nuovi privilegi per le grandi aziende e i grandi investitori stranieri”.

“Volete privare lo Stato di diverse centinaia di milioni di franchi all’anno, facilitando allo stesso tempo la criminalità fiscale. Quando è troppo è troppo!”, ha dichiarato il presidente dell’USS Pierre-Yves Maillard. “Secondo la maggioranza di destra, sembra che le tasse possano essere regolarmente aumentate per la classe media e per le fasce a basso reddito, mentre non si smette un secondo di tagliare le tasse per le multinazionali e per i più ricchi”.

I miliardi che andranno persi con questa riforma sono investimenti persi. “Nel bel mezzo della crisi climatica e in un momento in cui sono necessari massicci investimenti nella transizione energetica, questa non è una decisione responsabile”, ha dichiarato Sophie Michaud Gigon, Consigliera nazionale dei Verdi (VD). “Con le sole perdite fiscali iniziali – una tantum miliardaria -, 64.000 case unifamiliari potrebbero essere dotate di un impianto fotovoltaico”.

Nik Gugger, Consigliere nazionale Partito Evangelico (ZH), si è infine rammaricato del fatto che le famiglie dovranno sostenere il costo delle minori entrate fiscali che deriveranno dall’abolizione parziale dell’imposta preventiva. “Ancora una volta, sono le famiglie a dover sostenere l’onere, e non le imprese e il settore finanziario”.

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