Basta guardarsi in giro: il territorio soffre. Troppe strade. Troppe case. Troppi centri commerciali. Si soffoca. E questo perché negli ultimi anni il Ticino s’è lasciato prendere dalla frenesia della costruzione. Conseguenza collaterale: troppe discariche di inerti sottoprodotto dell’adilizia. E ora la modifica della scheda V7 Discariche del Piano Direttore vuole progettarne altre. Quante? Dove? Non ci interessa. Senza misure collaterali le nostre osservazioni possono dire una sola cosa: niente discariche nuove.
Sia la Confederazione con le sue proposte sia la popolazione chiamata in votazione hanno modificato il quadro giuridico dello sviluppo territoriale orientandolo verso una maggiore sostenibilità. Si può allora prevedere un raffreddamento del mercato edilizio. Perché dunque prevedere così tante discariche nuove? Oltretutto sapendo che il riutilizzo e il riciclaggio degli inerti sono stati trascurati in barba alle normative federali! Sarà perché aprire le nuove discariche fa comodo a un sacco di gente? C’entra magari la lobby dei rifiuti? Ci sono forse di mezzo i proprietari dei terreni dove si progetta di installare le nuove discariche?
Perciò niente discariche se prima non si promuovono incentivi chiari per il riciclaggio e altrettanto chiari disincentivi contro gli sprechi di materiale riutilizzabile. Per esempio una tassa sugli inerti. E che il Cantone per primo offra l’asempio nel riciclaggio degli inerti e nell’utilizzo dei materiali locali.
Il Consiglio di Stato come proposto dalla scheda V6 (Approvvigionamento di inerti) deve approfondire con decisione la possibilità del trasporto in Italia di terra dove ce n’è un gran bisogno per rinaturare le cave.
Inoltre chiediamo che la gestione delle discariche sia pubblica o in alternativa molto più seguita dal Dipartimento del Territorio con regole chiare verso i gestori visto che i privati finora sono stati (per usare un eufemismo) carenti.
Il nostro territorio è troppo prezioso per dare una risposta così unidirezionale e approssimativa ai problemi prodotti dagli inerti nell’adilizia.