Mozione – Per lottare contro il lavoro nero nelle economie domestiche: un sistema «chèque-emploi» anche in Ticino

Il problema del lavoro nero specialmente nel settore del lavoro di prossimità nelle economie domestiche (collaboratrici domestiche babysitter badanti giardinieri docenti per lezioni private ecc.) è noto.
Nella sua risposta all’interrogazione n. 81.13 del 17 aprile 2013 di Saverio Lurati Nenad Stojanovi? e confirmatari «Combattere il lavoro nero nelle economie domestiche» che riprendeva l’interrogazione n. 290.08 del 29 dicembre 2008 di Raoul Ghisletta e Carlo Lepori «Lavoro nero nelle economie domestiche e fallimento dell’introduzione della procedura di conteggio semplificata in Ticino» il Consiglio di Stato conferma come la situazione del lavoro nero nelle economie domestiche sfugga a ogni possibilità di controllo e come sia quindi difficile fornire dati certi.
Per quanto riguarda la procedura di conteggio semplificata per la dichiarazione del personale impiegato nelle economie domestiche si risponde che dalla sua introduzione (nel periodo 1. gennaio 2008 – 16 maggio 2013) questa procedura è stata utilizzata solo da 942 economie domestiche datrici di lavoro (circa il 16%) su di un totale di 5’888. Non sono calcolate evidentemente tutte le situazioni di lavoro nero.
In effetti sia la procedura «normale» (calcolo dello stipendio con i supplementi per la 13ª e per le vacanze con le detrazioni e gli oneri sociali per AVS AD AI assegni familiari ecc. ed eventualmente anche per l’imposta alla fonte) sia la cosiddetta «procedura di conteggio semplificata» (opzione poco compresa e sembra poco efficace) risultano piuttosto complesse per chi non ha esperienza di queste cose. Si può ragionevolmente presumere che nella maggioranza dei casi di lavoro nero la vera causa di questa situazione sia la difficoltà di adempiere alle richieste legali.
Se per le economie domestiche datrici di lavoro l’assunzione in nero rappresenta un risparmio finanziario relativo agli oneri sociali (di fronte a un rischio minimo di essere colte in fallo) per i lavoratori e le lavoratrici si tratta di una grave perdita a livello assicurativo e previdenziale.
Per ovviare a questi problemi nei cantoni romandi è stato introdotto un sistema detto «chèque emploi» che gode di un notevole successo (http://www.cheques-emploi.ch).
L’economia domestica datrice di lavoro paga il netto al/la collaboratore/trice e trasmette la ricevuta all’organizzazione che si occupa di calcolare gli importi sociali assicurativi ecc. dovuti e di poi fatturarli all’economia domestica. L’organizzazione si finanzia con una tassa iniziale e una tasse del 5% degli importi fatturati.
La possibilità di far capo ad agenzie di lavoro interinale che si incaricano di tutti gli oneri amministrativi mettendo a disposizione il personale richiesto non può essere considerata una alternativa generalizzabile. Da una parte la loro offerta al momento è ben lungi dal soddisfare l’evoluzione della richiesta; dall’altro viene a mancare proprio il rapporto di fiducia di carattere personale molto importante nel caso del lavoro di prossimità nelle economie domestiche.
Non da ultimo l’organizzazione che gestisce il servizio potrà controllare che sia garantito lo stipendio previsto dal contratto normale. L’organizzazione non è però né un’agenzia di collocamento né un’autorità di controllo del lavoro o degli stranieri.

Richiamato quanto sopra ai sensi dell’Art. 101 LGC-CdS con la presente mozione si propone quanto segue.

Il Cantone introduce un sistema del tipo «chèque emploi» in vigore nei cantoni romandi affidandolo a un’organizzazione senza scopo di lucro.
Il sistema è aperto alle economie domestiche che impiegano personale per lavori di prossimità (collabo-ratrici domestiche babysitter badanti giardinieri docenti per lezioni private ecc.).

Carlo Lepori
Milena Garobbio Nenad Stojanovic Pelin Kandemir Bordoli
Michela Delcò Petralli
Matteo Quadranti

Allegato
Descrizione del servizio del Canton Ginevra (http://www.chequeservice.ch)

Notre mission nos prestations

Chèque service est une prestation pour les employeurs de proximité qui emploient du personnel dans des activités telles que:
• garde à domicile
• travaux ménagers
• travaux de jardinage
• autres services à la personne
?Chèque service existe depuis 2004 et a couvert depuis sa création plus de 6000 contrats de travail.
Depuis le 1er janvier 2008 la gestion de Chèque service est assurée par PRO Entreprise Sociale Privée l’Etat de Genève ayant souhaité confier ce mandat à une institution privée.
Chèque service est désormais aussi une prestation pour les associations les PPE les paroisses les petites structures.
? ?Le but de Chèque service est de :

• faciliter la tâche des employeurs en déclarant pour eux les salaires de leurs employé-e-s aux assurances sociales obligatoires
• fournir un service de conseil aux particuliers employeurs concernant les relations de travail et les assurances sociales de leurs employé–e-s
• favoriser la protection sociale des employé–e-s de l’économie de proximité
• favoriser la transparence des relations de travail

Comment?

• les employeurs inscrits à Chèque service versent à leur employé-e un salaire net directement
• ils déclarent les salaires versés à Chèque service
• Chèque service calcule les charges sociales les facture à l’employeur et les verse aux assurances sociales concernées

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