Il rapporto di minoranza riguardo alle modifiche della Legge sulla polizia, presentato dal Deputato socialista Carlo Lepori, chiede al Consiglio di Stato di rivedere le modifiche e le misure proposte. I dubbi suscitati dai nuovi poteri della polizia non sono infatti chiariti dagli articoli di legge proposti: lallargamento dei poteri di polizia non deve oltrepassare i limiti garantiti dal Codice di procedura penale senza il controllo del Procuratore pubblico.
Il Deputato PS Carlo Lepori ha presentato il rapporto di minoranza, di cui è relatore, riguardo alle modifiche della Legge sulla polizia (LPol), chiedendone il rinvio al Consiglio di Stato.
Il Governo propone da un lato due misure limitative della libertà personale: il fermo di polizia e la possibilità di trattenere un minorenne, in entrambi i casi fino a 24 ore.
Non si tratta di misure penali, già previste dal Codice svizzero di procedura penale, che garantisce il rispetto dei diritti e delle libertà fondamentali protette dalla Costituzione e dalla Convenzione europea per i diritti umani. Di questi nuovi poteri della polizia, infatti, si sa poco. Il testo legislativo non permette di chiarire i dubbi sulle modalità e il luogo di questi fermi e di fatto rende difficile il contatto con persone di fiducia e impossibile il ricorso tempestivo. Questi nuovi poteri previsti sono assolutamente inutili: non è chiaro quali beni giuridici dovrebbero proteggere, mentre i problemi che vorrebbero affrontare possono essere risolti con altri strumenti (come, ad esempio, il ricovero coatto in caso di ubriachezza), già in vigore e con maggiori garanzie.
Un secondo gruppo di nuovi articoli di legge riguarda la possibilità per la polizia di eseguire inchieste in incognito o mascherate. In realtà questo tipo di inchiesta è già regolato in modo chiaro ed esaustivo dal Codice di procedura penale svizzero. Questo deve essere applicato in presenza di crimini e delitti, o se ci sono indizi, anche solo di tentativi o addirittura di atti preparatori. Se la polizia vuole applicare le novità della LPol deve poter cedere il comando al procuratore non appena si rende conto di aver superato i suoi limiti. In caso contrario, tutto il lavoro investigativo della polizia non servirà a nulla e le prove raccolte saranno inammissibili. Inchieste di questo tipo saranno quindi ristrette a pochi casi come il controllo della vendita di alcol a minori o a la frequentazione di sistemi di messaggeria o chat fingendosi giovinetti inesperti. Per questi e altri casi può essere utile una norma di legge di polizia specifica.
Il progetto presentato è invece un allagamento dei poteri repressivi e investigativi della polizia, il quale oltrepassa le garanzie del codice di procedura penale senza il controllo del Procuratore pubblico, unico responsabile del perseguimento penale. Un no chiaro quindi a questo progetto e linvito al Governo di rifare i compiti.