Maggioranza in Parlamento per una riforma equilibrata della previdenza per la vecchiaia

Il Parlamento ha accettato la proposta di riforma della previdenza per la vecchiaia 2020, mostrando così un alto senso di responsabilità. L’aumento di 840 franchi annui permetterà di mantenere l’attuale livello delle rendite. Questa riforma avrà delle buone probabilità di essere accettata dal popolo e ciò non sarebbe stato possibile nel caso di un progetto di smantellamento della previdenza. 

«In fin dei conti – ha affermato Marina Carobbio – questa riforma della previdenza per la vecchiaia è buona per l’insieme della popolazione. La riforma è anzitutto socialmente equilibrata: è la prima revisione dell’AVS negli ultimi 20 anni da cui le lavoratrici e i lavoratori a tempo parziale trarranno beneficio. Una riforma che permette inoltre la flessibilità dell’età di pensionamento. Per chi dispone di un reddito medio o basso si tratta di un incontestabile miglioramento.»

L’obiettivo principale per il PS è preservare l’attuale livello delle rendite: una condizione imprescindibile perché questa riforma potesse essere ritenuta giusta. Al fine di compensare la riduzione del 2° pilastro, bisognava aumentare le rendite AVS. L’aumento di 840 franchi annui – che per le coppie giungerà sino a 2’710 franchi – vuol dire un aumento che va dal 3 al 6%. Si tratta di un deciso passo in avanti nell’interesse di 500’000 donne che dipendono esclusivamente dall’AVS e di 800’000 lavoratrici e lavoratori che hanno un reddito debole e che non dispongono del 2° pilastro.

La riforma della previdenza vecchiaia è fondamentale. Il Parlamento ha votato in favore di un progetto equilibrato e socialmente equo che permette la salvaguardia delle rendite: una riforma accettabile, dunque, per il popolo.

 

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