Lugano: bar e discoteche devono poter fissare i propri orari liberamente

Una città dal sonno forzato.
Durante l’ultimo anno il Comune si è dimostrato insolitamente attivo nel considerare l’ordine pubblico una priorità tanto da dedicargli ordinanze ad hoc elaborate a una velocità record. Zelo che dovrebbe essere più frequente in altri temi d’indubbia importanza.

Assurda l’ordinanza municipale sugli esercizi alberghieri e sulla ristorazione che impone ulteriori limitazioni ai locali notturni (OMEAR).
Questa prevede un inasprimento delle limitazioni ai locali notturni imponendo la chiusura alle 03.00 anziché le 05.00 in tutti i giorni della settimana tranne il sabato e la domenica. Per bar e ristoranti sarebbero consentite un massimo di dodici autorizzazioni per eventi occasionali per esercizio pubblico con una distanza di 15 giorni da un evento all’altro.
In un’abile mossa prelettorale il 5 marzo il municipio ha deciso di tornare parzialmente sui propri passi. Le novità riguardano da un lato i giorni prefestivi in cui si potrà chiudere alle 5.00 anziché alle 3.00 dall’altro la notte fra giovedì e venerdì in cui bisognerà chiudere i battenti alle 4.00 e non più alle 3.00. Il voto dei giovani potrebbe rivelarsi decisivo in queste incerte elezioni comunali motivo per tirare un colpo al cerchio e uno alla botte.

Lugano non è una città attrattiva né per i suoi abitanti né per i turisti. Rumore e rifiuti sono generati dalla mancanza di spazi ricreativi appropriati.
La vita giovanile è strozzata dai freni imposti dal Comune. La situazione si ripercuote anche sul turismo settore da tempo in crisi. Questa nuova misura mette ancora più in ginocchio uno dei punti di forza del nostro Comune. Perché scegliere Lugano se non ho la libertà di sfruttare come meglio credo il mio tempo libero e gli spazi pubblici della città?
In un Municipio con una maggioranza relativa PLRT da sempre protettori delle libertà sembra assurdo che si voglia limitare l’iniziativa d’associazioni e del singolo cittadino di poter organizzare o partecipare ad eventi. Consideriamo anche il danno economico che alcune PMI dell’intrattenimento possono subire. Si comprende che una riduzione forzata dell’orario d’apertura può essere molto problematica per l’equilibrio finanziario se non addirittura devastante. Ne va anche dei posti di lavoro e dell’indotto generato non solo dell’offerta turistica e culturale. Aggiungiamo pure che nei Comuni confinanti la chiusura della “concorrenza” é ancora fissata alle 5.00.

Tenuto conto del parziale dietrofront del Comune proponiamo come soluzione ai disagi:
l’abolizione dei limiti agli orari di bar e locali notturni lasciando agli esercenti la possibilità di fissare i propri orari secondo le esigenze a condizione che sia rispettato il contratto collettivo di lavoro.

Non stiamo parlando di fantascienza. A Zurigo questo è realtà! Le autorità zurighesi si sono accorte di come regolare gli orari di chiusura di bar e discoteche sia inutile a livello di ordine pubblico ed economicamente controproducente. Bisogna evitare che i frequentatori fossero costretti ad uscire in massa allo scoccare dell’ora di chiusura. Zurigo ha quindi permesso ai gestori di fissare i propri orari d’apertura favorendo la dispersione delle persone nel corso della serata. I risultati finora sono incoraggianti la città ne ha giovato in visibilità e in indotti economici.
Alla luce delle considerazioni fin qui esposte proponiamo una serie di misure al lodevole Municipio della città di Lugano:
1. Revoca definitiva dell’Ordinanza municipale sugli esercizi alberghieri e sulla ristorazione (OMEAR) che impone limitazioni ai locali notturni.
2. Libertà degli esercenti di decidere i propri orari d’apertura e chiusura. Per evitare abusi altre misure indirette possono essere considerate: la diminuzione del valore in Decibel della musica in certi momenti o il divieto per le discoteche di vendere cibo.
3. Adoperarsi affinché la legislazione di riferimento cantonale (LEAR) sia modificata in tale senso.
4. Colpire e sanzionare chi effettivamente infrange la legge e disturba la quiete pubblica senza compiere rappresaglie generali nei confronti di un settore già messo a dura prova.
5. Se effettivamente sussistono problemi di sicurezza per la comunità e violazioni continue della sacralità della proprietà privata dichiarare lo stato di crisi e ordinare un coprifuoco notturno.

Alla luce di quanto detto non possiamo non chiederci quali fattori siano soppesati sulla bilancia degli interessi quando si parla di divertimento notturno. Quanto effettivamente siano considerati il diritto e la libertà di un’intera generazione di usufruire degli spazi pubblici per socializzare e divertirsi in maniera coscienziosa. Abbiamo l’intenzione di dialogare con tutte la parti in causa residenti esercenti e forze dell’ordine per mostrare al Municipio l’asigenza di una svolta. Per tutti i luganesi che vogliono approfittare del proprio tempo libero come preferiscono e per la promozione del nostro turismo.
Ringraziamo per l’attenzione distinti saluti.

Filippo Cesana
candidato al Consiglio Comunale
Filippo Zanetti
candidato al Consiglio Comunale
Carlo Zoppi
candidato al Municipio e al Consiglio Comunale

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