La sessione del Gran Consiglio di settimana prossima affronterà tra l’altro il tema dei livelli per le lezioni di matematica e tedesco degli ultimi anni della Scuola media. Un’iniziativa parlamentare generica dei Verdi ne chiede infatti l’abolizione. In un primo tempo la Commissione scolastica aveva deciso di attendere i risultati del gruppo di studio istituito dal Dipartimento per una riforma complessiva della Scuola media ticinese. Dopo tanti anni dedicati alla creazione e allo sviluppo del settore universitario (USI e SUPSI) siamo tutti d’accordo che il settore medio meriti la nostra attenzione. Anche in questo senso il PS ha sostenuto il lancio dell’iniziativa popolare «Rafforziamo la scuola media – Per il futuro dei nostri giovani» presentata nel novembre 2011!
Per motivi che non comprendiamo il tema verrà trattato ora senza attendere i risultati delle analisi in atto. Il Gran Consiglio si trova così di nuovo di fronte a due rapporti della Commissione scolastica dei quali è difficile cogliere le sottili differenze. Il rapporto di maggioranza (sottoscritto da deputati PLRT PPD e un deputato della Lega) chiede di respingere l’iniziativa perché in attesa delle conclusioni dei progetti di riforma «l’aliminazione affrettata su un singolo tassello appare inopportuna.» Il rapporto di minoranza (sottoscritto da Verdi UDC Lega e un deputato del PPD) chiede di accogliere l’iniziativa «senza attendere la preannunciata riforma della scuola media indicando una volontà chiara del legislatore fin da ora.» Di fatto però i tempi tecnici impediranno rapide modifiche della Legge sulla Scuola media.
Il gruppo socialista non ha firmato nessuno dei due rapporti: è convinto che i livelli come realizzati ora presentino molti aspetti negativi e siano da superare nell’ambito della riforma della Scuola media. Scuola che dovrà continuare a garantire la differenziazione dell’insegnamento secondo i bisogni delle allieve e degli allievi evitando licenze di valore diverso. In questo senso il superamento dei livelli chiede necessariamente che alla scuola e ai suoi attori vengano forniti dei solidi strumenti di sostegno e quindi un investimento maggiore di quanto ha voluto fino adesso fare la maggioranza parlamentare (si ricorda a questo proposito la bocciatura del messaggio governativo sulla diminuzione del numero di allievi nelle classi).
Il «no» della maggioranza ragionevole nel sottolineare la doverosa attesa della riforma rischia di essere inteso come un difesa del sistema dei livelli. Il «sì» della minoranza è illusorio nella sua speranza di risultati immediati.
Il PS non voterà quindi il rapporto di maggioranza e nel dibattito riaffermerà la volontà di voler superare il sistema dei livelli nell’ambito di una riforma complessiva della Scuola media che richiederà anche un sostegno maggiore a questo importante settore scolastico.