L’importanza dell’economia circolare nella costruzione

Lo scorso mese di ottobre il congresso del PSS a Basilea ha discusso e approvato il piano in 10 punti per “garantire l’approvvigionamento e contrastare la crisi climatica” elaborato dalla commissione del PS “clima e energia”. Con un mio emendamento a questo corposo documento, è stato inserito un rimando all’economia circolare nella costruzione. La politica presta purtroppo poca attenzione al fatto che la tassa sul CO2 non considera l’impatto dell’energia grigia contenuta negli edifici. Demolire e ricostruire nuovi edifici, seppur meno energivori, è un enorme spreco in termini di materie prime ed ha importanti ripercussioni dal punto di vista sociale ed ambientale. Perciò ritengo che il PS debba essere più incisivo nel chiedere modifiche nella pianificazione del territorio e sostenere la conversione del mercato della costruzione verso approcci più sostenibili.

La nostra già presidente del PS e municipale di Zurigo Ursula Koch aveva già individuato la crucialità di questo tema, affermando nel 1988 che “la città è già costruita e va trasformata in un luogo degno di essere vissuto” «Die Stadt ist gebaut. Sie muss nicht neu, sondern umgebaut werden».

Allora questa affermazione sembrava un’utopia, mentre oggi trova più consenso ma si scontra con la realtà. Come municipale responsabile dell’edilizia pubblica, so che la svolta energetica è difficilmente realizzabile in tempi brevi, soprattutto se si vuole risanare gli edifici esistenti. Spesso non basta sostituire gli impianti di riscaldamento, ma bisogna intervenire su facciate e tetti con investimenti importanti. Purtroppo le attuali norme edili non considerano l’energia grigia e in tutta la Svizzera assistiamo all’abbattimento di vecchie case con pigioni moderate ancora in buone condizioni, che vengono sostituite da nuovi appartamenti con affitti più elevati. Dal punto di vista sociale ciò è insensato e come PS dobbiamo reagire. Possiamo affiancarci a movimenti di protesta come il collettivo di architetti Countdown 2030, che ha promosso lo scorso anno a Basilea un’esposizione dal titolo “die Schweiz – ein Abriss”.

L’impatto sul CO2 del settore della costruzione è soprattutto dovuto alla produzione del cemento. Queste emissioni possono essere drasticamente ridotte se si allunga la durata di vita delle costruzioni e si aumenta il riciclaggio. La gestione circolare dei materiali edili sta diventando un settore con tanti nuovi posti di lavoro interessanti, il cui sviluppo va incentivato.

Sono lieta che il congresso di Basilea abbia accettato di inserire nel piano di 10 punti a favore del clima e della svolta energetica anche il tema dell’economia circolare del settore della costruzione: un ambito che tocca contemporaneamente protezione dell’ambiente, pianificazione del territorio, formazione professionale e politica dell’alloggio. Tutte e tutti noi, compagne e compagni, potremo contribuire a realizzarlo nel nostro comune, nel nostro cantone e a livello federale, mantenendo sempre uno sguardo sociale.

Articolo di Cristina Zanini, municipale PS di Lugano, pubblicato su Rote Linie, 3.1.2023

 

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