È cosa nota che gli sgravi fiscali e le deduzioni favoriscono tipicamente le fasce più benestanti della popolazione riducendo al contempo le risorse delle finanze pubbliche. In questo senso contribuiscono ad aumentare le disuguaglianze non solo perché a chi ha già molto resta in tasca ancora di più mentre nulla va a chi guadagna poco, ma anche perché se le risorse dello Stato sono scarse, per far quadrare il bilancio verranno di conseguenza tagliati servizi e prestazioni al beneficio di tutte e tutti.
Vediamo un semplice esempio di attualità. Domenica si andrà a votare per introdurre le deduzioni aggiuntive per oneri assicurativi per ogni figlio a carico. Il costo per il Cantone dovrebbe essere di circa 5,5 milioni. I promotori dicono di voler aiutare le famiglie, ma in realtà a chi ha due figli con un imponibile inferiore ai 60’000 franchi non resta in tasca nulla. Allo stesso tempo però, il Governo, per far quadrare i conti dello Stato, aumenta del 10% i costi dell’abbonamento Arcobaleno, i cui maggiori beneficiari sono i giovani. Un rincaro dunque che andrà a colpire in particolare le famiglie con figli.
Il conto è subito fatto. Una famiglia con due figli e un reddito inferiore ai 65’000 franchi, si troverà a dover pagare 200 franchi in più all’anno per due abbonamenti Arcobaleno di tre zone, ma non approfitterà minimamente della deduzione aggiuntiva per la cassa malati. Ma anche a una famiglia del ceto medio-alto resterà in tasca la metà di quanto promesso dai sostenitori di questo sgravio fiscale. Questa è la logica degli sgravi e delle deduzioni, chi ha già poco si troverà ad avere ancora meno, ma anche il ceto medio che beneficia dei servizi universali come ospedali, trasporto pubblico, scuole, alla fine si troverà con servizi più cari o addirittura peggiori.
Le deduzioni non sono solo insidiose per gli effetti che producono, ma anche perché sono poco trasparenti. Lo vediamo ad esempio per quanto riguarda il costo delle deduzioni già oggi previste per oneri assicurativi, il cui impatto, in termini di minori entrate per lo Stato, non è pubblicato da nessuna parte. Un costo che abbiamo chiesto di conoscere esplicitamente nel 2016, in occasione dei tagli effettuati dal Parlamento ai sussidi di cassa malati. Ebbene, si tratta di 200 milioni di franchi annui, una cifra che è addirittura superiore alla spesa complessiva per i sussidi ordinari di cassa malati.
Oltre ad essere poco trasparenti, l’esperienza ci mostra che anche quando l’impatto viene comunicato può capitare che, per motivi tecnici (difficoltà nel fare delle previsioni) o per interesse politico, l’impatto stesso venga sottostimato in modo importante.
Infatti nel 2017, in occasione della riforma fisco-sociale, è stata abbassata l’aliquota sulla sostanza alle persone che hanno più di 1,3 milioni di sostanza. Per il Cantone il costo stimato di questa misura era di 15 milioni di franchi. Ebbene, il costo reale con i dati accertati del 2017, è stato invece di ben 40 milioni e oggi potremmo facilmente avvicinarci ai 50.
Ebbene quei milioni tornerebbero molto utili oggi allo Stato per evitare quei tagli a servizi e prestazioni che si sta apprestando a fare! A meno che l’obiettivo non sia proprio quello di ridurre il servizio pubblico e lo Stato sociale. In definitiva di rendere sempre più debole il ruolo dello Stato, la sua importanza nella vita delle cittadine e dei cittadini, la sua importanza in una più equa ripartizione del reddito. Realizzare il sogno liberista dello Stato minimo.
Articolo di Ivo Durisch, capogruppo PS; Samantha Bourgoin, Verdi del Ticino pubblicato su LaRegione, 14 giugno 2023