Libera circolazione sì ma non a tutti i costi

La libera circolazione delle persone ha anche delle conseguenze negative che devono essere compensate con delle misure di accompagnamento più efficaci: è questa la posizione che la direzione nazionale del Partito Socialista Svizzero ha presentato all’Assemblea dei delegati e che l’Assemblea ha accettato dopo un’approfondita discussione. Le nuove misure di accompagnamento dovranno difendere la formazione e il mercato del lavoro e dell’alloggio: tutti settori nei quali sono sottoposte a pressione soprattutto le regioni di frontiera come il Canton Ticino. Non stupisce allora che fra i fautori più energici di una revisione delle misure di accompagnamento ci fosse soprattutto il nostro PS cantonale sensibile al problema del dumping salariale dei precari dei frontalieri e dei lavoratori distaccati. L’Assemblea dei delegati del PSS ha riconosciuto queste oggettive difficoltà e ha deciso che senza un ampliamento delle misure di accompagnamento il PSS non potrà accettare l’estensione alla Croazia della libera circolazione. Nella parole di Christian Levrat "i partiti di Destra non devono convincere il PS della validità della libera circolazione ma devono convincere le cittadine e i cittadini".
Ovviamente proprio perché la posizione del PSS non è un rifiuto ideologico della libera circolazione non si tratta in alcun modo di tornare all’epoca dei contingenti. E proprio per questo motivo i delegati hanno deciso all’unanimità di respingere l’iniziativa dell’UDC "Contro l’immigrazione di massa".
Inoltre l’Assemblea ha rifiutato all’unanimità anche l’iniziativa democentrista per gli sgravi fiscali alle famiglie che si occupano personalmente dei figli visto che introdurrebbe un ulteriore privilegio per le famiglie benestanti e difenderebbe un modello tradizionale superato e sessista della famiglia.
Sull’aumento della vignetta autostradale l’Assemblea ha seguito la proposta della direzione e lasciato libertà di voto. Infine sempre all’unanimità ha rifiutato l’iniziativa "Finanziare l’aborto è una questione privata" che andrà in votazione il prossimo 9 febbraio.

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