Legittima difesa II – La vendetta

Lo scorso 9 febbraio 2020 il popolo ha respinto, sebbene con uno scarto di soli 426 voti, l’iniziativa popolare legislativa “Le vittime di aggressioni non devono pagare i costi di una legittima difesa”. Con sentenza del 9 aprile 2021 il Tribunale federale ha accolto il ricorso per violazione dei diritti politici presentato da Giorgio Ghiringhelli, primo firmatario dell’iniziativa, il quale ha così ottenuto l’annullamento della votazione cantonale e la nuova chiamata alle urne. Forte di questo successo, il Ghiro torna dunque alla carica. Il Tribunale federale ha però limitato il proprio esame al primo opuscolo informativo, senza estendere il proprio giudizio alla questione di merito ovvero alla reale conformità dell’iniziativa al diritto superiore. Semplicemente, visto il risicatissimo risultato della votazione, ha analizzato l’iter legislativo, annotando che il Parlamento, ammettendo la ricevibilità della proposta di legge, non l’ha ritenuta sicuramente contraria al diritto federale né ha concluso con certezza al fatto che introduca inammissibili disparità di trattamento: il Governo, per contro, nel proprio primo opuscolo informativo aveva dato per scontato e pacifico che l’iniziativa sia lesiva del diritto superiore e che, pertanto, non possa trovare attuazione. Per essere più chiari e corretti, il Tf non ha contestato il fatto che si tratti di una legge inutile, di un incentivo malsano alla giustizia privata e di un testo lacunoso: oggetto di contesa erano unicamente le asserzioni governative per cui la proposta di legge fosse indiscutibilmente in contrasto con la parità di trattamento e con il diritto federale. Secondo il Tribunale federale, rispetto a questi due ultimi aspetti, poteva bastare l’uso del condizionale o l’utilizzo di un punto interrogativo affinché l’informazione governativa permanesse ancora oggettiva, completa ed accurata. Dando invece perentoriamente per assodata l’illiceità della proposta di legge, senza lasciar planare una sola ombra di dubbio, l’informazione governativa è parsa tendenziosa, atta a viziare la formazione della volontà popolare, visto poi che sostanzialmente si era rivelata spaccata in due (50,26% di no e 49,74% di sì). Il popolo ticinese è stato pertanto nuovamente chiamato alle urne il prossimo 26 settembre 2021. Il nuovo opuscolo informativo ribadisce i precedenti argomenti contrari, precisando che introduce possibili disparità di trattamento e che l’estensione anche a casi semplici e bagatellari, per i quali il diritto federale nega invece a tutti rimborsi da parte dello Stato, desta perplessità e parrebbe di dubbia compatibilità. Apriti cielo! Dalle pagine dell’ultima edizione de il Mattino il Ghiro lancia ulteriori strali, lamentando nuovi giochetti da parte del Governo, il quale tuttavia altro non ha fatto se non piegarsi alla lettera rispetto a quanto indicatogli dal Tf. Il Governo, con il suo primo opuscolo informativo, rifiutandosi di correggere il tiro, sarà anche stato maldestro, ma, come il Parlamento, ha visto giusto: questa iniziativa Ghiringhelli va davvero respinta, e non solo per le “lacune tecniche” che gli stessi promotori ammettono esistere. Ribadiamolo forte e chiaro: questa proposta va combattuta già solo per come è formulata, ed è in ogni caso un malsano incentivo alla giustizia privata. Sia ben chiaro a tutti: essa in ogni caso non si applica a favore di chi, reagendo, magari anche indotto da questa legge, dovesse eccedere con l’uso della forza. Fosse anche applicabile, alle Corti basterebbe attenuare le pene, senza prosciogliere gli imputati, per evitare che i soldi dei contribuenti finiscano per coprire integralmente i costi della difesa. Risultato? Proprio quelli che il Ghiro vorrebbe privilegiare finirebbero per ritrovarsi cornuti e mazziati, condannati invece che prosciolti, con a carico tutti i costi della difesa, invece che la sola parte che lo Stato ad oggi a nessun imputato prosciolto comunque riconosce. Un convinto, massiccio No è e rimane la migliore risposta a questa proposta. Lo stesso avvocato che ha fatto vincere a Ghiringhelli il ricorso contro l’opuscolo governativo è l’autore del rapporto di minoranza che in Gran Consiglio, pur proponendo in controprogetto una Legge completamente riformulata, invitava anch’esso a respingere l’iniziativa popolare legislativa del Ghiro. Non sarà certo un caso…

Articolo di Nicola Corti, apparso sul laRegione il 7 settembre

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