Legge sul CO2: risparmi o costi?

Si parla tanto, e con tante cifre sballate, su quanto ci costerà la nuova legge sul CO2, mettendola sempre e solo su una questione economica. Intanto registriamo i primi tenui segnali del cambiamento climatico che già costano, eccome: dall’invasione di neofite alla zanzara tigre, ma anche alle bombe d’acqua come quella di fine agosto che al mio Comune è costata 700.000 franchi, ai quali va aggiunto quando pagato dalle assicurazioni. Non si parla del permafrost che si scioglie, per le nostre Alpi vuol dire crolli come al Piz Cembro, mentre in Siberia, Alasca e Canada causa il rilascio di metano e CO2 congelato nel terreno con un’accelerazione irreversibile del riscaldamento climatico. Tiene banco il prezzo della benzina sul quale già ora gli importatori possono prelevare fino a 5 cts/l per compensare in Svizzera il 15% del CO2 prodotto dai carburanti fossili, che però non costa 5 cts/l ma 1,5 cts/l. Con la nuova legge gli importatori di carburanti dovranno compensare nel 2030 il 75% del CO2 da pagare con un prelievo massimo di 12 cts per litro di benzina, compensazione che potrà essere fatta in buona parte all’estero, riducendo i costi che si stima si fermeranno a più 3-4 cts/l di nuovo prelievo sulla benzina.

Ma ammesso e non concesso che la compensazione del 75% nel 2030 costi il massimo di legge, ovvero 12 cts/l, avremo per rapporto al 1,5 cts/l attuale un aumento effettivo di 10,5 cts/l che corrisponderebbe a più 6,5% sul prezzo attuale di circa 1,6 fr/l. Nel contempo con la nuova legge le case automobilistiche dovranno diminuire i consumi delle nuove automobili (ma anche furgoni e camion); la legge attuale aveva posto il limite alle automobili per il 2018 di 130 gCO2/ km; nel 2000 eravamo a 200 gC02/ km.

Concretamente i consumi medi delle nuove automobili da 8,6 l/100km nel 2000 sono scesi agli attuali 5,6 l/100km, per il 2030 l’obiettivo è 60 gCO2/ km cioè 2,5 l/100km. La durata di vita media di un’automobile è 8 di anni, quindi il parco veicoli nel 2030 avrà un consumo medio di almeno il 30% minore all’odierno. Una diminuzione ampiamente superiore al 6,5% del massimo per la compensazione. Parliamo del 2030: solo allora avremo la compensazione massima del 75% sui consumi del parco veicoli.

La spesa pro capite per il carburante diminuirà nettamente. A questo aggiungiamo l’aumento dell’offerta del trasporto pubblico anche nelle regioni periferiche, ad esempio il bus ogni mezzora da Cavergno a Locarno, il primo in partenza alle 5:12 e l’ultimo che arriva alla 1:42, permetterà a più persone di usare meno l’automobile.

Articolo di Bruno Storni, apparso sul Corriere del Ticino il 19 maggio

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