Legge sul CO2: non c’è tempo da perdere

Finite le elezioni comunali, per la popolazione è tempo di iniziare a guardare al prossimo 13 giugno, quando nell’intensa tornata di votazioni ci dovremo esprimere anche in merito alla legge sul CO2.

Il problema ambientale e del surriscaldamento globale è davanti agli occhi di tutti, rappresenta una sfida esistenziale per il nostro globo. Aderendo all’Accordo di Parigi del 2015 la Svizzera si è impegnata, insieme alla comunità internazionale, a raggiungere entro il 2050 un bilancio netto di zero emissioni di gas serra, obiettivo indispensabile affiché il clima non collassi. La temperatura sulla Terra può riscaldarsi al massimo di 1,5-2 gradi centigradi (rispetto al 1850). Il raggiungimento di questo obiettivo climatico è una dura sfida e la modifica della legge sul CO2 rappresenta un primo, certo ancora insufficiente, ma importante passo verso la riduzione delle emissioni di anidride carbonica. Se la legge sarà bocciata, perderemo anni decisivi nella lotta contro la crisi climatica. E non possiamo permettercelo!

L’obiettivo a tendere è assicurare al più presto la transizione verso un approvvigionamento energetico a zero emissioni di CO2: senza petrolio, senza carbone e senza gas. Per questa ragione, la nuova legge introduce il divieto d’installare nuovi riscaldamenti a nafta. Grazie all’aumento della tassa sul CO2 sui combustibili, il fondo per il clima disporrà delle risorse finanziarie necessarie per ridurre le emissioni di CO2 degli edifici.

Dobbiamo iniziare a ragionare ad uno sviluppo economico diverso, capace di garantire il futuro delle prossime generazioni, che non si fondi sullo sfruttamento della terra, dell’ambiente, delle risorse. Sono diversi decenni che fondiamo il nostro progresso e benessere su energie fossili a basso costo. Ma a conti fatti a pagare questo tipo di sviluppo fuori senno è il clima, e le ricadute saranno principalmente sulle nuove generazioni. È tremendamente ingiusto! Purtroppo un’altra volta, in questa campagna, gli interessi economici saranno anteposti a quelli collettivi, del pianeta e delle future generazioni. È il caso del comitato per il NO, capitanato dalla lobby del petrolio, dall’Associazione proprietari fondiari e dall’industria automobilistica, che antepone il proprio profitto immediato al bene dell’umanità. Questo comitato, con l’appoggio dell’UDC, ha lanciato il referendum contro la nuova legge, sulla quale dovremo dunque votare il 13 giugno prossimo.

Il PS è perfettamente consapevole che non basterà questo primo passo. Non sarà questa legge a salvare il clima, ci vorranno altre e ben più incisive azioni. La lotta, anche nelle piazze, dovrà continuare e la sosterremo. Ma non cadiamo nella trappola creata dai lobbisti, votiamo convintamente SÌ a questa modifica di legge e continuiamo a batterci per la giustizia climatica!

Articolo di Fabrizio Sirica apparso sul Corriere del Ticino, 24 aprile 2021

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