Una legge priva d’equilibrio

Non passa giorno in cui non si sentano preoccupanti notizie sulla perdita di biodiversità: numero di api e insetti in calo ovunque, animali minacciati o in via di estinzione. È chiaro che la vita delle specie selvatiche in Svizzera si sta deteriorando e rapidamente. Non si capisce perché il Parlamento non abbia approfittato della nuova legge sulla caccia per proteggere le specie che ne avrebbero davvero bisogno, permettendo l’abbattimento degli esemplari problematici e tutelando l’equilibrio degli interessi fra cacciatori/pescatori e la protezione della fauna. Lo scorso autunno, ad esempio, il Cantone dei Grigioni ha abbattuto quattro membri di un branco di lupi secondo la legge attuale e con l’accordo della Confederazione. I sostenitori della nuova legge sulla caccia cercano di spacciarla come un buon compromesso, ma è tutto il contrario. La precedente legge sulla caccia del 1986 aveva il sostegno di cacciatori, ambientalisti e autorità. Equilibrata, basata sulla divisione di competenze: di protezione per la Confederazione e la caccia ai Cantoni. A suo tempo è stata accettata all’unanimità dal Parlamento (a differenza dell’attuale revisione). Sfortunatamente, la nuova legge sulla caccia ha in gran parte abbandonato questo compromesso. Gli animali protetti potrebbero persino essere uccisi nelle riserve naturali in maniera preventiva, prima che abbiano causato qualunque danno e senza che sia necessario prendere in precedenza misure di protezione. Questo controllo degli animali è un grande passo indietro. Gli animali che sono abbastanza sfortunati da appartenere a specie sbagliate e temibili come linci, castori, rondini, aironi, cigni potranno essere abbattuti più facilmente in futuro. Non cambierà invece nulla per le specie che possono già ora essere cacciate, come cervi e cinghiali. Questa nuova legge sulla caccia non fornisce miglioramenti concreti per i cacciatori. Indebolisce solo la protezione delle specie animali in via di estinzione che non dovrebbero essere cacciate comunque. Anch’io sono per «animali, paesaggi e umani» ed è per questo che voterò no alla nuova legge sulla caccia il 27 settembre.

Carlo Zoppi, Corriere del Ticino 27 agosto

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