Limminente votazione della nuova legge sul CO2 ci dimostra ancora una volta come la Destra, sia nazionale che cantonale, sia interessata a difendere unicamente gli interessi del più forte. E lo fa con una delle strategie più machiavelliche della politica: far credere al cittadino che qualcuno vuole mangiarsi la sua fetta di torta mentre loro, i vari Chiesa (leggi Blocher) continuano a mangiarsela tutta!
Per favorire i propri interessi economici, certe volte si mascherano da difensori dei più deboli. Oggi tocca alle inquiline e agli inquilini che improvvisamente sono diventati il nuovo centro di attenzione di un partito che non ha perso e non perde occasione di attaccare il diritto di locazione cercando di ridurre i diritti di chi abita in affitto per favorire quelli dei proprietari immobiliari. Non è un caso che Chiesa oltre che a essere il presidente dellUDC sia anche il presidente della sezione ticinese dellAssociazione dei proprietari fondiari (HEV).
Questi sono alcuni degli attacchi al diritto di locazione che lHEV ha lanciato e sostenuto in parlamento: rendimenti più elevati per i proprietari incentivando l’uso delle pigioni di mercato, abolizione della protezione degli inquilini nelle regioni senza carenza di alloggi, limitazione del diritto di contestazione dell’affitto iniziale, subaffitto più restrittivo e limitato nel tempo, facilitazione dello scioglimento dei contratti di locazione in caso di esigenze proprie del locatore.
Contrariamente da quanto sostenuto dalla Destra, la nuova legge sul CO2 non avrà conseguenze nefaste sulle inquiline e sugli inquilini. Vari studi dimostrano che la sostituzione del riscaldamento a olio con uno a energia non fossile (legno, pompe di calore) non porta a costi più elevati. Se le disposizioni della legge sulla locazione sono applicate correttamente, con un rinnovamento energetico efficiente si ottiene un risparmio per gli inquilini. Inoltre, non è necessario rescindere il contratto di locazione per effettuare una sostituzione del riscaldamento. Questi lavori possono essere effettuati mentre l’inquilino continua a vivere nella sua abitazione.
Grazie alle misure di sovvenzione dei sistemi di riscaldamento rispettosi del clima presenti nella nuova Legge sul CO2, si prevede che entro il 2030 la maggior parte degli inquilini avrà un fabbisogno energetico inferiore e ciò si trasformerà oltre che in un vantaggio ambientale anche in un un vantaggio economico.
L’Associazione Svizzera degli inquilini ha elaborato un documento che spiega molto bene quale dovrebbe essere l’impatto di questa legge sui propri associati, lo si può consultare qui: (asi-infoalloggio.ch)
Forse la riforma della Legge sul CO2 poteva essere fatta meglio, colpendo maggiormente chi sceglie di inquinare e tutelando meglio chi è vittima di queste scelte, ma resta comunque un passo importante fatto nella giusta direzione.
Se vogliamo fare qualcosa per il clima, allora dobbiamo votare Sì a questa legge.
Articolo di Adriano Venuti, apparso su TIO il 28 maggio