Il Partito Socialista ritiene che lo sconcerto e gli interrogativi suscitati dallultima edizione di Falo (RSI-LA1, giovedì 24 novembre 2016), consacrata al settore dellalta moda e alle sue aziende stabilite in Ticino, non debbano scemare a televisore spento. Richiedono al contrario un dibattito che affronti in modo costruttivo le problematiche sollevate. Il fatto che i contributi fiscali del settore della moda al Cantone abbiano superato quelli del settore bancario non è una ragione valida per agire come se i problemi non esistessero.
I problemi del lavoro legati alla dignità delle persone, il sistema opaco che favorisce modalità volte allevasione fiscale e il traffico generato con lunico scopo di evitare la fatturazione dellIVA non possono passare in terzo ordine ed essere subordinati alla speculazione economica delle imprese e dello Stato.
Condizioni di lavoro
Le condizioni di lavoro degli artigiani e dei terzisti nel settore dellalta moda sono state anche denunciate dallinchiesta Scarpe Made in Europe condotta da più ONG internazionali, tra cui la svizzera PublicEye (già Dichiarazione di Berna).
Nelle concerie del cuoio, 240 per 12’000 lavoratori nel solo distretto di Santa Croce in Toscana, i lavoratori per lo più immigrati del Sud entrano quotidianamente in contatto con materie nefaste per lorganismo e per lambiente.
Linchiesta mostra che nella filiera, dalla concia alla confezione, i contratti sono generalmente inesistenti e le norme di sicurezza, spesso, non sono rispettate. Dominano i salari non dichiarati e posti sotto la soglia di povertà.
Un sistema opaco
Come dimostrato da più ricerche (La Fashion Valley tessinoise, Industrie européenne de la chaussure, Quemporte le CAC40 au paradis), oltre che su condizioni di lavoro inaccettabili, gli importanti redditi delle aziende dellalta moda stabilite in Ticino poggiano su un sistema opaco che permette di fatturare nel nostro Cantone per delle attività commerciali che avvengono allestero. Il PS disapprova un sistema in cui il segreto e le agevolazioni fiscali impediscono la trasparenza favorendo ladozione di modalità volte allevasione fiscale.
Promuovere uneconomia che genera profitto a qualunque costo, è controproducente rispetto a un progetto di sviluppo duraturo e provoca gravi ripercussioni: i processi giudiziari, la perdita di credibilità nel contesto internazionale e le multe inflitte alle banche svizzere lhanno ampiamente dimostrato. Nel campo della moda, il recente trasferimento delle attività di Armani Swiss Branch da Mendrisio a Milano non è estraneo ai 270 milioni di euro pagati dal Gruppo Armani per porre fine a uninchiesta per evasione fiscale condotta dalla Guardia di Finanza.
Le risposte del Consigliere di Stato
Ci sono dei problemi supplementari che richiedono risposte: limportante scarto tra i redditi e la quantità di lavoratori impiegati dalle aziende dellalta moda domiciliate in Ticino, il preoccupante traffico di mezzi pesanti generato dalle attività di logistica e fatturazione di queste aziende il cui solo scopo è trasferire il reddito delle merci ed eludere la fatturazione dellIVA.
Il Consigliere di Stato Christian Vitta, intervenuto alla trasmissione, ha sottolineato come degli importanti introiti fiscali permettano di realizzare dei progetti statali negli ambiti della socialità e formazione, lasciando intendere che se il Ticino non avesse colto loccasione per ricevere questi importanti contribuenti, al nostro posto, lo avrebbero fatto altri. Il PS ritiene che tutto ciò non debba essere fatto a qualsiasi prezzo. La dignità delle persone che lavorano non è una merce di scambio ma la base su cui costruire il futuro delle prossime generazioni.
Infine, invece di risposte concrete ai problemi posti, il responsabile del DFE ha proposto un discorso di campagna in favore della Riforma III fiscale alle imprese, mentre questa devessere oggetto di dibattito poiché sottoposta a votazione popolare il 12 febbraio 2017.
Uneconomia virtuosa per il Cantone
Il PS ribadisce la necessità di promuovere uneconomia che produca un alto valore aggiunto in Ticino, le cui aziende impieghino e formino del personale qualificato contribuendo al benessere collettivo anche con la qualità dei salari.
Il bilancio di un settore economico non va tratto tenendo conto delle sole ricadute fiscali: va calcolato al saldo dei costi delle strutture, dei sussidi causanti da bassi salari, delle ricadute negative sullambiente, delle ripercussioni per il Cantone e per la sua popolazione.
Il Ticino ha bisogno di uneconomia sana, solida e duratura. Uneconomia radicata nel territorio, i cui lavoratori non siano soggetti a ricatti volti a ridurre i salari e le condizioni di lavoro. Il Partito Socialista propone perciò che il futuro economico del Cantone sia discusso in modo chiaro, costruttivo e coinvolgendo linsieme dei suoi attori.
Fonti e documenti:
- Dietro le quinte del lusso, Falò RSI 24 novembre 16
- La Fashion Valley tessinoise, PublicEye Dichiarazione di Berna, gennaio 16
- Industrie européenne de la chaussure, PublicEye Dichiarazione di Berna, giugno 16
- Quemporte le CAC40 au paradis Révue Projet / Challenges, febbraio 14
- Shoes Made in Europe (Scarpe Made in Europe) », PublicEye, giugno 16
- Labour on a string shoe, PublicEye & Entwicklungspolitisches Netzwerk Sachsen / Cleanclothes, giugno 16