Negli ultimi 20 anni i premi di cassa malati sono esplosi rispetto ai salari e alle rendite vecchiaia. Il fatto che laumento dei premi per lanno prossimo, annunciato oggi, sia inferiore agli aumenti degli anni passati non fa cambiare nulla per le assicurate e gli assicurati. Per quanto riguarda i premi di cassa malati, moltissime persone hanno da tempo raggiunto la soglia del dolore. Liniziativa del PS per lalleggerimento dei premi è più che mai necessaria. Uniniziativa che permetterà di alleviare la situazione di moltissime famiglie e persone con redditi medi e bassi.
«Molte persone non riescono più a pagare i premi», afferma la Consigliera nazionale ticinese Marina Carobbio. «Mentre i dirigenti delle casse malati incassano stipendi fino a 800’000 franchi, uneconomia domestica media in Svizzera è costretta a spendere il 14% del proprio reddito disponibile per i premi. Con un premio medio di 315 franchi, la fattura mensile per molte famiglie oltrepassa i 1’000 franchi. Ciò è semplicemente inaccettabile». Ecco perché liniziativa per premi meno onerosi chiede che questa percentuale non superi il 10%.
Il PS simpegna con successo per garantire che la popolazione non venga schiacciata dal peso dei premi di cassa malati. Nel Canton Lucerna, lo scorso mese di gennaio, il Partito ha lanciato e vinto unazione legale contro il Governo cantonale di destra, il quale aveva fissato delle soglie troppo basse per la riduzione individuale dei premi. In seguito alla storica sentenza del Tribunale federale, il PS ha lanciato con successo delle misure anche in altri Cantoni. Grazie al PS, più di 250’000 persone supplementari in Svizzera beneficiano della riduzione dei premi.
Un grande successo, ma non basta. «Affinché la politica sanitaria sia per tutte e tutti, senza privilegi, il 20 ottobre bisogna rovesciare la maggioranza di destra al Consiglio nazionale», afferma Marina Carobbio. «Gli esponenti della destra eletti a Berna sono il braccio politico delle casse malati, delle cliniche private e dei gruppi farmaceutici. Una lobby che da troppi anni influenza la politica sanitaria a suo favore sulle spalle degli assicurati e delle assicurate. Una situazione a cui bisogna porre fine il 20 ottobre».