La presentazione dell’iniziativa UDC, volta a decimare il numero degli impiegati cantonali (in tutte le funzioni, esclusi i docenti e il personale di cura cantonali), è per molti aspetti scorretta. La presentazione indica che il «costo dell’amministrazione ticinese» è del 33% superiore alla media intercantonale. In realtà il dato del 33% corrisponde alla sola «Administration génerale» dello studio IDHEAP 2023 (riferito agli anni 2017-2019), una voce che pesa circa l’8% nelle spese totali dell’amministrazione cantonale e delle amministrazioni comunali. Aggiungiamo il fatto che la percentuale IDHEAP delle spese viene ottenuta rivalutando i salari pubblici in Ticino rispetto alla media intercantonale (i salari pubblici ticinesi sono inferiori del 13%). Ne consegue che il dato percentuale IDHEAP è più alto del maggior costo finanziario a carico del contribuente a livello cantonale e comunale rilevato nella voce «Administration génerale» di Canton Ticino e dell’insieme dei Comuni ticinesi.
In termini generali va sottolineato che il servizio pubblico offerto dal Canton Ticino è assolutamente fondamentale in una regione geograficamente eterogenea e periferica. Ad esempio è ovvio che la gestione delle strade cantonali costi di più che in un Cantone geograficamente omogeneo. Medesimo discorso riguarda poi le strutture ospedaliere e della formazione, nella misura in cui il Ticino non può appoggiarsi ad altri Cantoni vicini per ottenere delle sinergie.
Una grande sciocchezza è misurare il numero di impiegati cantonali a prescindere dai costi del settore comunale, come fa l’iniziativa popolare UDC. Peraltro che calcoli farà l’UDC, quando il personale delle Autorità regionali di protezione da «comunale/ regionale» diventerà cantonale, come deciso dal 77% dei cittadini ticinesi nel 2022?
Inoltre l’iniziativa popolare UDC, tarando il numero di impiegati cantonali sulla base della sola popolazione residente, ignora due fattori importanti, che generano costi amministrativi al Cantone: il numero di aziende attive in Ticino e la presenza di quasi 80.000 frontalieri, superiori alla media intercantonale (vuoi mettere che Piero Marchesi non lo sappia?).
E nell’iniziativa popolare non si tiene nemmeno conto del fatto che la Confederazione potrebbe scaricare sul Cantone nuovi compiti. Infine il presidente UDC a sostegno dell’iniziativa racconta altre due «bufale »: 1) L’argomento dell’assunzione di 750 unità dipendenti cantonale negli ultimi 5 anni è molto spuntato, perché per il 60% è dovuto a docenti e per un’altra percentuale importante a personale finanziato da terzi e a personale di cura dell’Organizzazione sociopsichiatrica cantonale (ricordiamo che docenti e personale di cura sono categorie escluse dall’iniziativa popolare); 2) L’assunzione nei prossimi anni di altri 550 statali, che nessuno però ha deciso…
Articolo di Raoul Ghisletta apparso sul Correre del Ticino il 31 ottobre