La sanità è ammalata, ma la cura esiste

La sin qui giusta indignazione per l’aumento dei premi di cassa malati è servita a ben poco, non è stata sufficiente a smuovere la maggioranza politica federale da sempre contraria a correggere un iniquo sistema che prevede premi uguali per tutti a prescindere dal reddito degli assicurati. Troppi gli interessi in gioco sotto la Cupola federale che impediscono misure efficaci capaci di contenere l’evoluzione dei costi sanitari e promuovere riforme necessarie a rivedere un sistema sempre meno sociale. Un esempio? Il prezzo dei farmaci in Svizzera rappresenta ben un quarto dei costi a carico dell’assicurazione malattia ed è tra i più alti nel confronto internazionale. Ebbene, la maggioranza delle Camere federali ha bloccato ogni proposta tesa a ridurne efficacemente i costi.

I premi rappresentano sempre più un grosso peso finanziario per le famiglie e per i cittadini con medio e basso reddito e gli aiuti pubblici voluti per ridurre l’impatto finanziario sugli assicurati (…)

(…) in difficoltà non sono oggi più sufficienti a compensare i continui aumenti. La conferma giunge anche dalla scelta di sottoscrivere franchigie sempre più alte che costringono a ridurre le prestazioni sanitarie. Secondo un recente rapporto del Consiglio federale, il 1020 per cento degli assicurati rinuncia alle prestazioni mediche per poter ridurre i costi assicurativi e recentemente il Parlamento federale ha perso un’altra occasione per contrastare l’aumento dei premi delle casse malati: solo due settimane fa è infatti stata respinta l’iniziativa del Partito socialista tesa a plafonare i premi al 10 per cento del reddito. La maggioranza borghese alle Camere federali si è limitata a presentare un controprogetto che, così come concepito, non riuscirà a correggere l’insostenibile aumento dei premi che purtroppo anche nel 2024 peseranno in maniera importante sul borsellino di molte economie domestiche.

Sono tra coloro che hanno preparato l’Iniziativa sopraccitata voluta per limitare l’impatto finanziario dei premi assicurativi per le cure sanitarie grazie a una maggior ridistribuzione delle risorse finanziere degli enti pubblici e in particolar modo della Confederazione, a favore del ceto medio e medio-basso. Iniziativa lanciata dopo il no del popolo svizzero, nel 2014, a un’altra Iniziativa che proponeva una cassa malati pubblica federale. Il risultato negativo produsse un’amara delusione a chi, come me, aveva creduto che fosse giunto il momento di cambiare il sistema assicurativo per le prestazioni sanitarie, dopo altri due tentativi andati a vuoto.

Ma si sa, le riforme importanti in Svizzera hanno tempi lunghi e richiedono ripetute votazioni popolari. I premi però continuano ad aumentare, così come continua l’erosione del potere d’acquisto del ceto medio e mediobasso.

Una nuova opportunità ci è data per l’anno prossimo quando il popolo svizzero dovrà esprimersi sull’iniziativa socialista che chiede, come detto, di limitare il costo dei premi al 10 per cento del reddito. Dopodiché io credo si debba rilanciare con forza, magari grazie a una nuova Iniziativa popolare, il progetto di cassa malati pubblica con premi proporzionati al reddito. Non ultimo, è necessario intervenire sui costi sanitari che rappresentano la causa principale del costante aumento dei premi. Il sistema sanitario svizzero è ammalato, ma curarlo è possibile.

Articolo di Marina Carobbio apparso su La Regione il 25 settembre

Beitrag teilen:

Facebook
Twitter
LinkedIn
Animation laden...Animation laden...Animation laden...

Newsfeed