La pedagogia speciale non è un dettaglio!

 

Che siano previsti importanti tagli al settore della scuola è già molto inquietante, in quanto è lì che si costruisce il futuro individuale nonché la base della società stessa. Ancora più grave è attaccare la pedagogia speciale, che ha l’indispensabile missione di garantire che quel futuro sia offerto a ogni individuo e che quella base sia abbastanza solida da sostenere il gruppo per intero. Si tratta di un’inaccettabile distinzione tra allievi più o meno merite-voli che le risorse pubbliche vengano loro destinate. I bambini con bisogni specifici avranno meno possibilità di sviluppare appieno le proprie potenzialità. Gli alunni con disturbi dell’apprendimento riceveranno meno sostegno per una scolarità armoniosa ed efficace.

Questi tagli colpiranno tutte le allieve e tutti gli allievi della scuola dell’obbligo, poiché parte della pedagogia speciale si applica nei contesti scolastici ordinari, con misure quali la logopedia o l’affiancamento di operatori pedagogici per l’integrazione (OPI). La riduzione di tali attività andrà certo a scapito degli scolari in difficoltà, ma di conseguenza anche di tutti gli altri e dei docenti. Come professionista dell’ambito della disabilità sono indignata, come genitore sono preoccupata, come cittadina sfiduciata. Se le deputate e i deputati in Gran Consiglio intendono avere cura della comunità, dei suoi membri più fragili e dei propri figli, sapranno come votare il 9 dicembre.

Articolo di Agnese Strozzega apparso su la Regione del 6 dicembre

 

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