La pausa scolastica non coincida con una pausa formativa: il DECS promuova corsi di recupero e d’approfondimento a sostegno degli allievi

A bocce ferme reputiamo che la riapertura delle scuole voluta dal Governo ticinese, a lungo dibattuta, si è dimostrata essere stata una scelta giusta, con l’obiettivo di tutelare il diritto a una formazione di qualità per gli allievi. Ora sarà fondamentale sfruttare in modo proficuo la pausa estiva e offrire possibilità di recupero e sostegno per quegli allievi che hanno avuto particolare difficoltà a seguire l’insegnamento a distanza, per evitare l’acuirsi delle differenze sociali, ma anche per coloro che si apprestano ad affrontare la formazione post obbligatoria.

 Un anno scolastico sicuramente indimenticabile per allievi, docenti e famiglie è volto al termine e ora ci attende un’estate anche essa fortemente condizionata dagli eventi straordinari che stiamo vivendo. Dopo una prima chiusura necessaria nel pieno del lockdown e l’introduzione dell’insegnamento a distanza, a maggio è stato possibile – non senza forti voci contrarie – riaprire le scuole con diverse misure per salvaguardare la salute di tutti. Una scelta, quella voluta dal Governo ticinese e messa in atto del Dipartimento di Manuele Bertoli, che si rivelata giusta e necessaria per salvaguardare la qualità dell’insegnamento, che per ovvi motivi a distanza non potrà mai eguagliare quella in presenza, dove i docenti possono sostenere al meglio gli allievi e le loro peculiarità d’apprendimento. Una scelta che anche dal profilo sanitario non sembra aver avuto conseguenze negative come paventato da taluni. Ringraziamo i docenti e il DECS per gli enormi sforzi che hanno reso possibile questo successo con la riapertura delle scuole, così come gli allievi e le loro famiglie.

Ora il Partito Socialista reputa importante utilizzare la pausa estiva in maniera proficua, sollecitando l’organizzazione di varie misure straordinarie a supporto degli allievi. La chiusura delle scuole ha segnato il loro percorso formativo, la didattica a distanza messa in atto dai diversi ordini scolastici ha tenuto gli allievi ancorati alla scuola, ma non in maniera uniforme o incisiva. Da subito è stato chiaro che l’insegnamento digitale avrebbe penalizzato coloro che faticano ad avanzare nel processo di apprendimento, le famiglie che non hanno la possibilità di seguire e sostenere i figli come vorrebbero o dovrebbero fare. A distanza di mesi, risulta altresì evidente come anche per i ragazzi che si apprestano a un passaggio di ordine scolastico, dalle scuole medie a quelle postobbligatorie per esempio, le difficoltà non mancheranno. Per loro, ma anche per tutti quegli allievi che non citiamo ma che sentono il bisogno di colmare lacune, fare approfondimenti, invitiamo il DECS a promuovere doposcuola e corsi di recupero straordinari a sostegno delle famiglie e degli allievi. Molto è già stato fatto, ma il Partito Socialista chiede che queste misure siano promosse a livello cantonale ed estese a tutti gli ordini scolastici, per garantire le stesse possibilità a tutti.

Sarà importante continuare a monitorare il processo di apprendimento dei ragazzi in formazione, garantendo anche durante l’anno venturo spazi privilegiati per gli allievi, così da sanare eventuali lacune, e, soprattutto, essere attrezzati in caso di una nuova, nefasta, chiusura. Dotiamo i docenti degli strumenti necessari per agire. Supportiamo le famiglie. Non lasciamo soli gli allievi intenti a formarsi.

Nathalie Tami Gianola, responsabile scuola Direzione PS
Laura Riget e Fabrizio Sirica, copresidenza PS

 

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