La maggioranza della CET-N attacca i salari minimi cantonali e mette in pericolo il partenariato sociale

La maggioranza della Commissione dell’economia e dei tributi del Consiglio nazionale (CET-N) ha approvato una mozione che mira ad annullare i salari minimi cantonali, invertendo le decisioni popolari e indebolendo la sicurezza sociale dei lavoratori e delle lavoratrici a basso salario. La mozione mette inoltre a rischio la cooperazione tra le parti sociali. Il PS si opporrà risolutamente a questa mozione. Secondariamente, la Commissione ha fatto un passo nella giusta direzione per quanto riguarda l’attuazione dell’imposta minima OCSE, impegnandosi per una distribuzione più equa del gettito aggiuntivo tra i cantoni.

“La mozione attacca frontalmente i salari minimi cantonali, soprattutto quelli in Ticino e in Romandia”, afferma Cédric Wermuth, consigliere nazionale e copresidente del PS Svizzero. “Questo è un attacco alla democrazia nel nostro Paese e una presa in giro per tutti coloro che hanno già poco da vivere”. La CET-N ha approvato oggi, con pochi voti di scarto, una mozione che mira a minare i salari minimi cantonali (attualmente presenti in diversi cantoni della Svizzera francese, in Ticino e a Basilea). Il potere d’acquisto di molte famiglie e singoli nuclei domestici subirà quindi una pressione ancora maggiore.

La mozione chiede che le disposizioni dei contratti collettivi di lavoro dichiarati di obbligatorietà generale prevalgano sulle disposizioni cantonali in materia di salario minimo formulate in modo diverso. In altre parole, i salari minimi cantonali non si applicheranno più se superano i contratti collettivi generalmente vincolanti esistenti. In questo modo, la Commissione interferisce pesantemente con la sovranità democratica dei cantoni, la democrazia diretta e il diritto del lavoro.

Primi passi verso una distribuzione più equa della tassa minima OCSE
Oltre a questa decisione, la Commissione ha migliorato la proposta del Consiglio federale sull’attuazione della riforma fiscale dell’OCSE, prevedendo una distribuzione più equa delle entrate tra Confederazione e Cantoni. Il PS aveva già richiamato l’attenzione sulle possibili conseguenze di una distribuzione non equa, come quella prevista dal Consiglio federale, con uno studio pubblicato in estate.

“La decisione odierna della CET sull’imposta minima dell’OCSE è un passo nella giusta direzione”, afferma il consigliere nazionale del PS Samuel Bendahan. “Il PS continuerà ad impegnarsi affinché la concorrenza fiscale cantonale non venga ulteriormente alimentata e che una quota equa del gettito aggiuntivo vada a beneficio della popolazione, in particolare per rafforzare il potere d’acquisto attraverso pensioni più alte, aumenti dei sussidi cassa malati o maggiori contributi per gli asili nido.”

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