La fascia grigia della società

La politica ticinese è stata così poco lungimirante, da creare una fascia grigia di popolazione che si posiziona al limite della soglia di povertà. Non sono così poveri da poter chiedere sussidi statali, ma nemmeno così benestanti da poter affrontare la vita con un minimo di serenità. Molto spesso sono le donne ad avere la peggio. Per cause diverse sono costrette a lavorare a tempo parziale, anche per conciliare lavoro e famiglia. E non dimentichiamoci che in Ticino la parità salariale è ancora lontana dall’essere approvata e applicata! Questa è una delle tante questioni irrisolte del nostro cantone. I partiti borghesi bloccano in continuazione le iniziative che potrebbero migliorare la vita delle singole persone e delle famiglie. Nel caso di elezione mi batterò per questo, che è un diritto inalienabile. È un sistema politico che deve assolutamente cambiare, per rispetto dei tanti cittadini che faticano ad arrivare a fine mese! Il salario minimo è sempre troppo minimo e non posso permettere che le persone si impoveriscano sempre di più.

La sanità, l’istruzione e la cultura sono beni preziosi e devono essere garantirti alla società. Non sono un lusso, ma un bene prezioso che non deve essere negato a nessuno! Il costo della vita aumenta costantemente, inclusi i premi di cassa malati e gli asili nido, tanto per citare due esempi, ma i salari sono sempre sotto la soglia del buon senso. Chi ne fa le spese, sono proprio quei cittadini che si trovano nella scomoda fascia grigia. Mi batterò per questo e non solo raccogliendo firme per un salario minimo, ma affinché tutti abbiano il Diritto di vivere dignitosamente. Io sto dalla parte di coloro che vivono nell’invisibilità di troppi.

Articolo di Damiana Chiesa apparso su La Regione

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