Inverno senza neve ? Nuove Strade e nuovi posteggi

Di nuovo, e succederà sempre più frequentemente, abbiamo trascorso una fine anno con le stazioni sciistiche senza neve. Bene impresse abbiamo le immagini dei pendii alpini verdi con strette e lunghe strisce bianche di neve artificiale prodotta da cannoni alimentati con tanta acqua e tanta elettricità.

All’inizio dell’inverno l’incerta situazione dell’approvvigionamento energetico in Europa aveva portato il Consiglio Federale, per far fronte ad una potenziale scarsità d’elettricità, ad ipotizzare la chiusura degli impianti di risalita i cui motori sono particolarmente energivori. Invece ci ha pensato il Clima a fermarli.

Le stazioni sciistiche subiscono direttamente il graduale e già importante riscaldamento climatico che nel nostro Paese sembra abbia già raggiunto i due gradi. Il turismo e il tempo libero, è ormai riconosciuto, rappresentano grandissimi generatori di traffico motorizzato individuale, quello invernale in particolare quando è giornaliero. Basta vedere le colonne la domenica sera lungo la A13 nei Grigioni.

Eppure in Svizzera abbiamo diverse stazioni invernali ben servite dal trasporto pubblico che permette di arrivarci in minor tempo che con il mezzo privato. Non parliamo poi di Zermatt, dove si arriva solo in treno e gli spostamenti interni sono con mezzi elettrici.

Sotto la gestione del nuovo Direttore Ducrot, le FFS vogliono sviluppare maggiormente l’offerta di trasporto per il tempo libero con proposte mirate di collegamenti diretti dalle grandi città verso le zone turistiche (Ticino, Grigioni o Vallese) e in diversi casi direttamente a destinazione di specifiche stazioni sciistiche (ad esempio Ginevra – Verbier).

Questo per ampliare l’offerta, flessibilizzando l’orario FFS finora rigidamente regolare sull’arco di tutta la giornata secondo il modello cadenzato in vigore da decenni, ma che con il tempo si è fortemente densificato. Ferrovie che cercano e cercheranno in futuro di trasportare di più chi viaggia per il tempo libero, poiché il numero di questo tipo di viaggatori è in evidente e forte aumento.

Se sono soprattutto le destinazioni invernali con un buon collegamento ferroviario ad essere nel mirino delle FFS, va detto che anche Locarno e Lugano hanno già beneficiato di questa nuova aumentata offerta, poiché sono molti i turisti che ci raggiungono in treno.

Anche sulle destinazioni internazionali l’offerta ferroviaria si sta ampliando, si stanno a poco a poco riproponendo treni notturni verso diverse destinazioni europee in particolare da Zurigo. Quest’operazione però è tutt’altro che semplice, in particolare per i necessari investimenti per il nuovo materiale rotabile.

Per tornare alle nostre stazioni sciistiche, va osservata anche una tendenza di segno opposto, che ci conduce e ci condurrà a piste senza neve ma con grandi posteggi.  C’è infatti chi punta ancora sul mezzo di trasporto privato sull’esempio di Davos, dove si sta ripianificando un comparto con un nuovo autosilo per 750 posteggi a ridosso della stazione (che si vuole spostare).

Stesso discorso per i vari progettati ampliamenti stradali dal PoLuMe, al raddoppio del San Gottardo, al terzo svincolo a Bellinzona Centro, alla nuova Axenstrasse, ai nuovi svincoli di Sigirino e di Giornico, al Bypass di Lucerna che porteranno ad un graduale ma sicuro aumento della capacità della A2 e relativo nuovo traffico di transito nazionale e internazionale che produrrà ulteriore mobilità turistica con il risultato drammaticamente paradossale di accrescere la spirale del riscaldamento climatico con il risultato di avere sempre meno neve sulle nostre montagne.

Bruno Storni  Consigliere nazionale (PS), pubblicato su i Naufraghi/e, 2 marzo 2023

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