Interrogazione – Nuovi posteggi statali a Bellinzona? Ma non si volevano promuovere i mezzi pubblici e la mobilità lenta?

Apprendiamo da una lettera dell’ATA (Associazione Traffico e Ambiente) indirizzata al Municipio di Bellinzona dell’intenzione dell’Amministrazione pubblica di aumentare l’offerta di posteggi per i suoi dipendenti facendo costruire 70 nuovi posti in via Tatti nel posteggio detto «Arti e mestieri» (vedi lettera allegata).
Il progetto è pure oggetto di un’interpellanza del Consigliere comunale Luca Buzzi al Municipio di Bellinzona del 22 aprile 2013 «Posteggi privati e posteggi dell’ammini-strazione cantonale».

Da una parte con il programma d’agglomerato del Bellinzonese lo Stato promuove «tariffe dei posteggi differenziate riduzione dei parcheggi per pendolari P+R nelle stazioni ferroviarie»; dall’altra con questo progetto si chiede un aumento dei posteggi per pendolari (funzionari dell’amministrazione cantonale) con tariffe di posteggio inferiori a quelle dei Park and Ride delle maggiori stazioni.

Il Cantone promuove lodevoli Programmi di mobilità aziendale dove fra i vantaggi di un maggior ricorso alla mobilità lenta ai trasporti pubblici al car sharing e car pooling si elencano:
– riduzione della necessità di posti auto e
– risparmio finanziario sulle superfici liberate;
– minore necessità di superfici da adibire al posteggio delle autovetture;
– riutilizzo degli spazi liberati per altre funzioni (…);
– riduzione delle spese occasionate dai veicoli di servizio e dai rimborsi delle trasferte;
– ottimizzazione degli spostamenti professionali;
– agevolazione del traffico nelle ore di punta;
– migliore possibilità di accesso all’azienda con sistemi di trasporto alternativi al veicolo privato ecc.

In risposta a un’interpellanza della deputata Michela Delcò Petralli dell’8.03.2012 (n. 64.12) «Uso di automezzi privati da parte degli impiegati dello Stato per recarsi sul posto di lavoro» il Consiglio di Stato rispondeva citando i dati relativi al sondaggio riportati nel rapporto «Analisi della mobilità dei dipendenti con sede di lavoro a Bellinzona» del dicembre 2008 (http://www4.ti.ch/fileadmin/DFE/DR-SRU/mobilita/mob_sintesi.pdf):
– 1’087 (66%) impiegati cantonali arrivano al posto di lavoro con l’automezzo privato
– percorrendo in media 22 chilometri circa al giorno.
– Il 3% dei collaboratori viaggia in auto come passeggero (car pooling)
– il 10% usa i mezzi pubblici
– il 15% si sposta a piedi o in bicicletta e
– il 6% in moto.
Per la provenienza dei funzionari risulta che
– il 75.1% degli impiegati statali risiede nel Sopraceneri e nello specifico il 51% proviene da Bellinzona il 10.9% dalle Tre Valli il 10.2% da Locarno e il 2.9% dalle Valli di Locarno.
– Il restante 21.4% arriva dal Sottoceneri.
Il rapporto citato dal Governo conclude dicendo: «Per influenzare attivamente la mobilità aziendale riducendo i problemi quali l’impatto del traffico e i congestionamenti cronici nelle ore di punta è fondamentale fissare degli obiettivi inseriti in una politica coerente. A corto-medio termine (2009-2013) è realistico modificare come segue le percentuali di utilizzo dei mezzi di trasporto sul percorso casa-lavoro […]. L’obiettivo prevede una riduzione complessiva del 22% dell’uso del TIM».

l posteggio di via Tatti (anche detto Arti e Mestieri) ha attualmente 400 posti auto con 300 abbonati e circa altri 100 stalli disponibili a 50 centesimi l’ora. Le tariffe sono così basse da risultare convenienti persino rispetto ai park and ride nelle stazioni ferroviarie. Altro che favorire l’uso del mezzo pubblico!
In tutto il Comune di Bellinzona l’amministrazione cantonale mette a disposizione dei dipendenti ben 965 parcheggi (a pagamento). Il costo varia generalmente da 40 a 120 franchi mensili (e il costo è più favorevole dell’uso combinato auto + trasporto pubblico).
E ora si vuole ampliare l’offerta in una prima fase al posteggio Via Tatti aggiungendovi una settantina di nuovi stalli; poi in parallelo al progetto di semisvincolo con un autosilo di ben 993 posti auto di cui 580 affittati a funzionari dell’amministrazione cantonale.

Richiamando quanto sopra ai sensi dell’Art. 142 LGC-CdS si chiede a codesto lod. Consiglio di Stato:

• In tutto ciò dove sono la coerenza e il coordinamento?
• Come si può postulare la riduzione dei posteggi per pendolari e al contempo ampliare l’offerta di parcheggio per i propri dipendenti nella fattispecie e con il progetto di via Tatti?
• Come si può parlare di differenziazione delle tariffe quando posteggiare costa meno dell’uso di park and ride con successivo spostamento con i mezzi pubblici?
• Come si può incrementare il numero dei funzionari che ricorrono ai mezzi pubblici o che si spostano a piedi o in bicicletta costruendo e ampliando posteggi?
• Come si può esigere credibilmente la «mobilità aziendale» da altri se non la si applica coerentemente al proprio interno?
• Se è vero che il costo di costruzione previsto è di CHF 400’000 non si ritiene che una rinuncia a questo nuovo posteggio rappresenterebbe non solo un passo avanti nella «mobilità aziendale» sostenibile ma anche un’interessante misure di risparmio?
• Il Consiglio di Stato considera ancora attuali le conclusione dello studio da lui citato per cui si prevede com obiettivo una riduzione complessiva del 22% dell’uso del TIM da parte dei funzionari?

5 maggio 2013

Carlo Lepori Bruno Storni Henrik Bang
Claudia Crivelli Barella Michela Delcò Petralli

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