Imposta minima OCSE: per la popolazione invece che per le multinazionali. Ci opponiamo all’aumento della concorrenza fiscale

Lo scopo dell’armonizzazione fiscale dell’OCSE è quello di porre fine al dumping fiscale e di garantire che le multinazionali paghino la loro giusta parte di imposte. Il denaro aggiuntivo non appartiene alle grandi imprese, ma alla popolazione svizzera e a quella dei Paesi in cui è stato generato il valore aggiunto. Tuttavia, la prevista implementazione da parte della Svizzera minaccia il contrario: la concorrenza fiscale sarà ulteriormente alimentata. Il PS chiede un’armonizzazione fiscale che riduca le disuguaglianze cantonali e che le entrate aggiuntive servano a sgravare l’onere fiscale per la popolazione. Il PS non accetta alcuna proposta che comporti ulteriori regali fiscali per le grandi imprese.

L’imposta minima prevista genererà miliardi di entrate supplementari per i cantoni e il governo federale. “L’obiettivo della riforma fiscale dell’OCSE deve essere quello di porre fine al dumping fiscale come modello di business, di frenare la concorrenza fiscale e di restituire il denaro ai cittadini in Svizzera e all’estero”, afferma Cédric Wermuth, copresidente del PS Svizzero. “Soprattutto perché la popolazione ha rifinanziato per decenni i regali fiscali alle imprese. L’implementazione prevista non soddisfa questi requisiti”. Per il PS è quindi chiaro che la maggior parte delle entrate aggiuntive deve essere restituita al governo federale, perché è qui che si dovranno affrontare le maggiori sfide socio-politiche dei prossimi anni – in ambito di pensioni, premi cassa malati e potere d’acquisto.

Entrate aggiuntive per sgravare la popolazione
Con l’imposizione minima, c’è la possibilità di restituire qualcosa alle persone che hanno creato questo valore aggiunto. “Le entrate aggiuntive devono confluire in misure di aiuto per le famiglie e le persone con redditi medio-bassi. Solo così questa imposta minima avrà un reale valore aggiunto per la popolazione”, afferma Samuel Bendahan, consigliere nazionale e vicepresidente del PS Svizzero. Di conseguenza, il PS non accetterà una proposta che crei solo nuovi privilegi per le multinazionali e i ricchi, silurando così lo scopo dell’accordo internazionale.

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