La Commissione delle istituzioni politiche del Consiglio degli Stati (CIP-S) ha respinto di stretta misura l’iniziativa parlamentare “La povertà non è un reato”, a differenza della sua controparte del Consiglio nazionale. Il Partito Socialista Svizzero denuncia la crescente stigmatizzazione e limpoverimento delle persone straniere che vivono in Svizzera. Il PS Svizzero conta ora sulla CIP-N per confermare la sua posizione e adottare questa fondamentale iniziativa, che permetterebbe a due milioni di stranieri che vivono in Svizzera di avere accesso agli aiuti sociali.
“Questa decisione è profondamente ingiusta per i due milioni di persone potenzialmente colpite”, ha denunciato Ada Marra, Consigliera nazionale (VD) e vicepresidente del PS Svizzero. Mentre questa iniziativa parlamentare del PS è stata adottata dalla CIP-N, il rifiuto della sua controparte al Consiglio degli Stati è inspiegabile. “Gli aiuti sociali dovrebbero essere un diritto. Il rifiuto di questa iniziativa porterà unicamente ad un aumento della povertà nel nostro paese”, aggiunge Ada Marra. L’iniziativa chiede che dopo 10 anni di residenza in Svizzera, il ricorso agli aiuti sociali non sia più un motivo di espulsione per le persone senza nazionalità svizzera.
Dopo che la crisi del coronavirus ha dimostrato l’urgente necessità dei cambiamenti proposti, la maggioranza di destra continua a fare finta di niente di fronte alla crescente povertà. “È ovvio che questa penalizzazione nel ricorso agli aiuti sociali porta molte persone a non utilizzarla quando ne hanno diritto. I comuni e le città stanno già sentendo gli effetti negativi di questa situazione. Non possiamo tollerarlo”, dichiara Ada Marra. Il PS svizzero mantiene la sua iniziativa e conta ora sulla CIP-N per confermare il suo sostegno a questo testo necessario. L’iniziativa è sostenuta da un’alleanza di più di 80 organizzazioni, tra cui Caritas e la Conferenza svizzera delle istituzioni dellazione sociale (COSAS) e da una petizione firmata da più di 15.000 persone.
