Il PS si oppone ad altre gallerie attraverso le Alpi che porteranno un aumento del traffico merci e del transito sulla strada.
La costruzione di un secondo tubo rappresenta un raddoppio della capacità stradale nonostante le ripetute rassicurazioni del Consiglio federale e mette in pericolo l’obiettivo del trasferimento del trasporto merci dalla strada alla ferrovia. «Con un secondo tubo rischiamo di avere un enorme aumento del traffico più rumore e una diminuzione della qualità di vita nelle vallate alpine» afferma la Consigliera nazionale PS Marina Carobbio vice-presidente dell’Iniziativa delle Alpi.
Per tenere in funzione la galleria esistente fino all’apertura di un secondo tubo è necessario risanarla urgentemente. Ciò significa che la galleria resterà completamente chiusa per quasi mezz’anno; e questo senza che vi sia un’alternativa su ferrovia. «Così il Consiglio federale provocherebbe il caos totale sugli assi di transito» spiega Fabio Pedrina presidente dell’Iniziativa delle Alpi.
Il PS Ticino sostiene le proposte elaborate dall’Iniziativa delle Alpi di eseguire i lavori di risanamento solo nel semestre invernale. Quale alternativa per le automobili vi sarebbero treni navetta fra Airolo e Göschenen per il traffico merci interno una strada viaggiante breve nella nuova galleria Alptransit (Biasca-Erstfeld) e per il traffico pesante in transito una navetta ferroviaria da frontiera a frontiera. Così si eviterebbe che il Ticino resti isolato si realizzerebbe il trasferimento del trasporto merci dalla strada alla ferrovia e si spenderebbero 3 miliardi in meno: soldi a disposizione per investimenti urgenti e veramente necessari.
Se il parlamento dovesse seguire l’odierna decisione del CF il PS Ticino appoggerà le richieste di referendum già annunciate da più parti per permettere al popolo svizzero di dire per una terza volta di no al raddoppio stradale del Gottardo.