Il Consiglio federale ha presentato oggi il piano di risparmio della Consigliera federale Karin Keller-Sutter. Un piano che prevede tagli per 17 miliardi in quattro anni tra il 2027 e il 2030: la scure del governo risparmia solo le spese militari. Uno scandalo! Nonostante leggeri aggiustamenti, la logica rimane la stessa: il massiccio aumento delle spese militari deve essere compensato, a scapito della popolazione, da tagli all’AVS, ai fondi per la politica per l’infanzia, alla cooperazione internazionale, allo sviluppo e alla protezione del clima. Il PS si opporrà con tutte le sue forze a questo attacco alla solidarietà in Svizzera che aumenterà le disparità tra cantoni. Questo piano non funzionerà nemmeno in termini di politica finanziaria. I tagli in questo settore sono dovuti non solo all’aumento della spesa per l’esercito, ma anche alla visione ideologica del Dipartimento delle Finanze.
Da un punto di vista sociale, sarebbe disastroso tagliare sull’AVS, sul sostegno agli asili nido, sulla cooperazione internazionale allo sviluppo e sulla protezione del clima, mentre l’esercito, le multinazionali e i ricchi continuano a essere risparmiati.
I commenti sulla mancanza di serietà della politica finanziaria borghese sono devastanti: anche la NZZ parla di una tragedia firmata UDC, PLR e Centro. Il Consiglio nazionale e il Consiglio degli Stati vogliono raggiungere l’obiettivo di spendere l’1% del PIL per le forze armate entro il 2030 – cosa di cui il piano di risparmio di Karin Keller-Sutter non tiene ancora conto. La politica finanziaria della destra è destinata al disastro. Gli eccessivi sgravi fiscali concessi alle imprese e ai ricchi negli ultimi decenni sia a livello federale sia a livello cantonale stanno ora mostrando i loro effetti nocivi.
Il Partito Socialista si opporrà a qualsiasi cosiddetta soluzione escogitata a spese della popolazione sia agendo a livello federale sia a livello cantonale tramite i rappresentanti a Berna e sollecitando il governo ticinese. È infatti in questo contesto che si inserisce la recente interrogazione del gruppo parlamentare PS-GISO-FA al Consiglio di Stato, dal quale auspichiamo una rapida risposta, in cui si chiede chiarezza su quali saranno i settori maggiormente toccati da questo piano di risparmio e come il Consiglio di Stato provvederà a compensare questa mancanza di aiuti federali.
Queste misure, se confermate, aumenteranno le disparità fra Cantoni, a subirne maggiormente le conseguenze saranno soprattutto i cantoni che già riscontrano grandi difficoltà nel mercato del lavoro, Ticino in prima fila.
La diminuzione dei contributi della confederazione sarà un bagno di sangue per la popolazione ticinese e per le finanze cantonali, tagliando fondi per gli asili nido, incentivi climatici, prestazioni sociali, formazione, cultura e sport. Una politica sulle spalle della popolazione e del servizio pubblico che non possiamo accettare!