Il PS è soddisfatto per le modifiche sulla prestazione ponte COVID

In questo momento è più che mai necessario aiutare i cittadini e le cittadine in difficoltà, garantendo forme di aiuti straordinari facilmente accessibili. Il PS Ticino esprime soddisfazione per la modifica del Gran Consiglio al decreto legislativo urgente concernente la Prestazione ponte COVID, che ne semplifica l’accesso, aumenta gli importi e prolunga la durata degli aiuti.
 
Oltre un anno fa il nostro Gruppo parlamentare ha proposto la creazione di un fondo sociale cantonale per aiutare le persone in difficoltà economiche a causa del coronavirus. La proposta è poi entrata in vigore nel gennaio 2021, nell’ambito della prestazione ponte COVID per permettere quei lavoratori e quelle lavoratrici, dipendenti o indipendenti, che hanno uno statuto lavorativo precario e che si trovano in difficoltà di poter accedere ad un aiuto finanziario per far fronte alle spese immediate di prima necessità come ad esempio i costi dell’affitto o del premio cassa malati o ancora per fare la spesa. A cinque mesi di distanza, durante il mese di marzo e aprile sono state inoltrate 644 richieste di cui 312 evase positivamente, mentre 332 hanno avuto esito negativo. I motivi del rifiuto, come spiega il messaggio del Dipartimento Socialità e Sanità, sono dovuti in parte ai criteri di accesso e in parte ai limiti di reddito.
 
Siamo molto soddisfatti che, in seguito a questa constatazione, il Governo abbia quindi cercato di migliorare l’accesso sulla base dell’esperienza maturata nei primi mesi dell’entrata in vigore della misura. Oggi il Gran Consiglio ha dato seguito alla proposta del Governo e semplificato i criteri di accesso per le famiglie e per gli anziani. Anche il criterio killer che prevedeva la residenza in Ticino nei tre anni precedenti alla richiesta per tutti i membri dell’unità di riferimento è stato circoscritto al richiedente per poter accogliere la richiesta da parte di cittadini ticinesi che si sono appena sposati con un coniuge che giunge da fuori Cantone oppure nel caso della nascita di figli o di ricongiungimenti familiari.
 
Altre tre importanti modifiche del disegno di legge precedente sono l’aumento degli importi massimi riconosciuti, che vengono raddoppiati, il prolungo fino a fine anno della durata del decreto e l’abolizione del numero massimo di mesi per i quali si ha diritto all’aiuto.
 
Siamo coscienti che questa misura chiederà un grande sforzo ai Comuni, ma siamo anche convinti che questo sforzo sia necessario e dovuto in questo momento di difficoltà. Crediamo inoltre che questo lavoro permetterà ai Comuni di avere una conoscenza più ampia della realtà sociale presente sul territorio, diventando ancora più presenti quali antenna sociale di prossimità.
 
Peccato che il Parlamento non abbia accolto la proposta di retroattività al primo di marzo, proposta che avrebbe aiutato molte persone in evidente difficoltà senza sovraccaricare oltre misura i servizi comunali. In base all’evoluzione della situazione socioeconomica, bisognerà anche valutare un ulteriori prolungo della prestazione nel 2022. 
 
Ivo Durisch, capogruppo PS

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