Il PS e il lavoro domenicale

La qualità di vita e il benessere comune non sono negoziabili

La qualità di vita sia sul posto di lavoro sia nella vita privata degli individui è al centro del programma del Partito Socialista. È indispensabile partire da questo presupposto per evidenziare come la questione legata a un’ulteriore liberalizzazione degli orari d’apertura dei commerci non possa essere confinata in una sterile discussione centrata su questo o su quel centro commerciale ma debba essere affrontata come una questione di società. Quindi al centro delle riflessioni ci deve essere la difesa di principio a favore di un giorno comune da dedicare a tutte quelle attività che non rientrano nella sfera professionale. Attività sportive ludiche religiose di socializzazione. che sono possibili solo se almeno un giorno alla settimana può essere destinato alla costruzione di una comunanza che è il pilastro della nostra società una società già di per sé sempre più individualista ed egocentrica. Ma anche un giorno alla settimana che permette il ripristino di una quiete liberatoria dall’enorme traffico generato dalle attività lavorative che non può che essere salutare per gli individui e l’ambiente per il raggiungimento di uno sviluppo sostenibile che porti a una maggiore consapevolezza che il consumismo sfrenato a cui stiamo assistendo non potrà che portarci nel medio periodo all’accelerarsi di un degrado ambientale che metterà in ulteriore difficoltà gli anelli deboli della società .

Il Partito Socialista ribadisce la sua contrarietà alle aperture domenicali dei negozi

Partendo da questi presupposti il PS ribadisce che con la concessione al Centro Ovale di Chiasso del permesso di apertura domenicale si è voluto tentare di far diventare una regola l’eccezione rappresentata dal Fox Town ossia estendere il lavoro domenicale anche alla realtà di altri nuovi o già esistenti centri commerciali. Con il falso argomento della parità di trattamento tra due diverse realtà si è aperto un contenzioso anche sul Fox Town che godeva di una forma di tolleranza e patto tra le varie parti che a questo punto può essere ricostruito solo da chi ha deciso di romperlo. In questo senso il Partito Socialista sostiene il Governo nel suo tentativo di mediazione.
Pertanto il Partito Socialista non può però accettare l’uso strumentale della vicenda per ottenere una liberalizzazione e un’estensione del lavoro domenicale nel settore del commercio. Il lavoro domenicale ha delle conseguenze sociali familiari ambientali e sulla salute che non possono essere sottovalutate e che hanno un impatto importante sulla qualità di vita delle lavoratrici e dei lavoratori. Inoltre un’eventuale estensione degli orari di lavoro nel settore del commercio (la sera la notte o la domenica) produrrebbe una reazione a catena che coinvolgerebbe anche altri settori come i fornitori delle merci e il personale di pulizia e di manutenzione dell’infrastruttura portando di fatto a una generalizzazione del lavoro domenicale.
A queste considerazioni di tipo sociale si aggiungano poi quelle strettamente ambientali. Dove sono gli studi di impatto ambientale per il Fox Town e per il Centro Ovale? La licenza edilizia del Centro Ovale è stata rispettata anche con l’aumento delle superfici di vendita? Ci sono situazioni di smaccata illegalità che il Partito Socialista ha denunciato con un’interpellanza a Chiasso e un’istanza di intervento dell’ATA presso la Sezione Enti locali. Quindi all’illegalità nel lavoro si è aggiunta l’illegalità nell’ambiente con sistematici abusi che danneggiano ogni giorno il Mendrisiotto in termini di qualità della vita. Altrove si è saputo fare diversamente e meglio. A Tenero per esempio per il Centro Coop si è riusciti a prolungare la linea urbana dei mezzi pubblici. E a Grancia si è riusciti far mettere a pagamento gli ultimi posteggi dell’Ikea. A Mendrisio invece nulla di tutto questo: solo caos viario e degrado ambientale. È molto probabile che se si fosse pianificata la zona limitando le superfici commerciali a favore di spazi per attività artigianali e industriali (con contratto collettivo e paghe minime) probabilmente ci sarebbero state più opportunità di lavoro.
Per queste ragioni in conclusione il Partito Socialista si oppone a tutti i tentativi di modifica della legge federale sul lavoro e alle varie iniziative cantonali che vogliono portare a una liberalizzazione degli orari di apertura dei negozi e del lavoro domenicale. Senza dimenticare le esigenze dell’ambiente che pure va sempre considerato.

Il PS e la nuova legge sugli orari d’apertura

Anche la nuova/vecchia legge sugli orari d’apertura oggetto di interminabili discussioni da ormai parecchio tempo è una soluzione ormai da archiviare. Infatti i presupposti per una sua adozione sono di fatto venuti meno per l’intransigenza della parte padronale nei tentativi di discussione in vista di una regolamentazione contrattuale delle condizioni di lavoro.
Pertanto allo stato attuale delle discussioni non esistono più i presupposti per un’adesione a un compromesso faticosamente costruito sulla base di un impegno che doveva sfociare in un accordo contrattuale che non può essere integrato nella legge.
Date queste premesse il PS ritiene che il messaggio sulla legge degli orari d’apertura dei negozi debba essere rinviato all’Esecutivo il quale deve avere il coraggio di proporre qualcosa di diverso da sottoporre al Parlamento e poi qualora fosse il caso anche al popolo ticinese. Infatti sarà solo un responso chiaro da parte della popolazione che potrà dirci se il nostro Cantone vuole o non vuole una deregolamentazione più ampia in materia di aperture serali e festive. Il PS non può accettare una maggior flessibilità negli orari di apertura dei negozi e per questa ragione invita il Governo a rivedere quanto proposto e tutte le parti al rispetto delle regole contrattuali a favore del personale di vendita.

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