Il Partito Socialista Ticino condanna i chiari licenziamenti antisindacali effettuati da DPD

Il Partito Socialista Ticino condanna la decisione di DPD di non reintegrare quattro impiegati della ditta attivi nel sindacato. Il gesto della ditta viola le normative in vigore nell’ambito del trasferimento dei rapporti di lavoro (Art 333 CO). Il PS chiede pertanto che i collaboratori vengano reintegrati al più presto nella ditta e sostiene la petizione lanciata da UNIA.

Il Partito Socialista sostiene la posizione di UNIA che difende i quattro lavoratori attivi nel sindacato che con uno stratagemma non sono più stati reintegrati nella ditta di trasporti DPD. Questa azione dimostra una volta di più come in Svizzera le ditte possano, sfruttando delle scappatoie, lasciare a casa il personale “scomodo”. Non è ammissibile che chi si impegna per i propri diritti e per quelli degli altri lavoratori e lavoratrici venga penalizzato.

Esprimiamo quindi la nostra solidarietà con i lavoratori colpiti da questa azione e invitiamo tutte le persone a firmare la petizione lanciata da UNIA che chiede:

  • il reintegro dei quattro dipendenti;
  • il riconoscimento dei comitati di lavoratori e lavoratrici presso i magazzini DPD e dei diritti sindacali delle persone;
  • la fine di questo regime aziendale basato sulla repressione per garantire alle lavoratrici e ai lavoratori delle condizioni di lavoro dignitose.

La libertà sindacale deve essere garantita nel nostro Cantone e più in generale in Svizzera, affinché chi difende i propri diritti e si batte per condizioni di lavoro dignitose venga tutelato e non discriminato e affinché le grandi aziende e multinazionali smettano di massimizzare i profitti con una loro politica di dumping salariale e di ricatti al personale.

Laura Riget, copresidente del PS Ticino

Igor Cima, membro di direzione del PS Ticino e sindacalista di UNIA

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