Il Gruppo PS chiede maggiore impegno del Governo e del Parlamento contro la crisi

Il Gruppo parlamentare socialista riunito a Bellinzona il 24 novembre 2009 chiede un segnale forte da parte del Parlamento e del Consiglio di Stato per combattere maggiormente la crisi economica e per ridurre il peso dell’aumento dei costi cassa malati.
Il gruppo PS deplora che malgrado l’intensificarsi della crisi occupazionale nel 2010 e nel 2011 il Governo non ritenga di prevedere ulteriori interventi straordinari che vadano oltre le misure di sostegno dell’occupazione e dell’aconomia 2009-2011 varate in primavera. Tale comunicazione governativa è stata data oggi alla Commissione gestione e finanze a pochi giorni dalla votazione popolare sulla destinazione di ca. 25 milioni di Fr di sgravio fiscale alle società che fanno utili: essa rafforza la nostra convinzione sulla necessità di votare NO su questo tema per destinarli a misure veramente utili a combattere la crisi.
Il Gruppo PS chiede pertanto:
di incrementare in seno agli Enti pubblici posti di lavoro temporanei a disposizione per i giovani e programmi occupazionali temporanei per il periodo 2010-2011;
di prevedere misure di riqualifica e di sostegno alla ricerca di lavoro specifiche per i dipendenti del settore finanziario in crisi;
di inoltrare alla Confederazione la domanda per prolungare le indennità disoccupazione di 120 giorni (art. 27 cpv. 5 LADI) visto il raggiungimento in Ticino della soglia del 5% di disoccupati;
di rafforzare le misure di accesso al credito per le piccole e medie imprese;
di aumentare i limiti di reddito per poter beneficiare dei sussidi cassa malati nel 2010 e nel 2011 (in attesa del nuovo sistema basato sul reddito disponibile). Si ricorda che il costo pro capite legato alla cassa malati (premi e partecipazioni) incideva sui redditi dei Ticinesi nella misura di 3’625 Fr nel 2008 ossia il 20% in più rispetto alla media nazionale (3’028 Fr).
Il Gruppo PS sostiene inoltre la legge sui fiduciari finalmente sbloccata dalla Commissione della legislazione dopo un esame durato due anni e caratterizzato da resistenze politiche della destra contraria alla regolamentazione del settore: si tratta di un segnale positivo a tutela della professionalità del settore parabancario particolarmente importante in questo momento di crisi.

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