Dopo una primavera quasi inesistente abbiamo potuto godere finalmente di un’estate certamente favorevole almeno dal profilo meteorologico. Purtroppo solamente da profilo meteorologico poiché tutta una serie di esternazioni legate alla preparazione del prossimo preventivo ha parecchio oscurato l’orizzonte politico cantonale.
Certo dirà qualcuno niente di nuovo sotto il sole. Ma è proprio questo a preoccuparci: l’incapacità complessiva di mettere sul tavolo della discussione proposte magari non così innovative ma praticabili e soprattutto non inficiate dalla continua volontà di prendere a legnate lo Stato e chi si dà da fare per farlo funzionare.
Il solo affondo degno di nota non perché sia l’unica soluzione ma perché ha il pregio di riportarci con i piedi per terra è stato quello di Manuele Bertoli che ha chiaramente detto che anche un ritocco temporaneo dell’imposizione fiscale parametrata al reddito potrebbe entrare in considerazione come ipotesi di lavoro almeno transitoria.
Apriti cielo! I menostatisti ad oltranza ma non solo loro si sono subito stracciati le vesti sostenendo che i redditi alti poverini potrebbero essere indotti ad abbandonare i nostri lidi. Veniamo poi a sapere che invece abbiamo quasi la lista d’attesa di persone che bontà loro ritengono invece il nostro cantone un piccolo paradiso magari non fiscale ma sicuramente di efficienza e di qualità di vita. Si badi bene: di efficienza. Sì perché l’afficienza è pure determinata dalla qualità dei servizi erogati da quello Stato che la maggioranza ritiene spendaccione.
Ma quando si parla di adeguamento del carico fiscale forse è bene presentare anche con poche semplici cifre l’incidenza che questo potrebbe avere. Applicando a una tassazione annuale di 5’000 franchi (quindi stiamo parlando di un reddito imponibile già parecchio consistente) una correzione del 5% otterremmo un aumento di 250 franchi ossia meno di 70 centesimi al giorno. La rinuncia sarebbe quindi di un misero caffè per settimana lavorativa. A voi il compito di fare i calcoli per altre imposizioni dettate da altri redditi.
Ecco perché il PS rispetto a quanto trapelato ritiene le proposte avanzate dal Governo inaccettabili. Perché di fronte a quanto sopra l’aumento delle tasse causali la penalizzazione degli stipendi degli impiegati dello Stato e la diminuzione dei sussidi di cassa malati sono misure inique che non tengono in nessun modo conto delle difficoltà dei salariati a basso reddito e dell’impegno di tutti quei collaboratori e collaboratrici dello Stato che quotidianamente garantiscono i servizi erogati.
Ma tant’è queste sono le proposte avanzate dalla destra o se vi piace di più dal centro destra che contrariamente a quanto si tenta di far credere sta governando da sempre questo cantone.
Una destra che sistematicamente combatte a livello nazionale ma anche all’interno del mondo economico ticineseogni proposta di inasprimento sostanziale delle misure d’accompagnamento atto a scongiurare il dumping sociale e salariale dilagante. E lo fa perché ciò permette loro anche agli imprenditori di stampo populista di continuare a fare i loro sporchi intrallazzi e di applicare salari da fame. Se no come si spiegherebbe l’invasione di padroncini e distaccati? Io non ho ancora visto gente paracadutata dal cielo.
Una destra che sta impegnando mezzi finanziari enormiper promuovere
la luganighetta e i bratwurst tentando di mascherare un golpe contro la legge sul lavoro che se attuato permetterebbe di lavorare 24 ore su 24 sette giorni su sette. E altrettanto impegno e mezzi finanziari li sta investendo per combattere l’iniziativa che vuoleportare i salari minimi a 4’000 franchi quando sappiamo che vi sono in Ticino imprenditori che pagano meno di 2’500 franchi al mese.E ancora l’iniziativa 1:12 che finalmente potrebbe mettere un freno all’asosità dei manager.
La questione salariale: una questione cruciale per il nostro cantone che è da sempre fanalino di coda delle statistiche nazionali sui salari e che in troppe occasioni vede lo Stato supplire alle necessità dettate da condizioni salariali inadeguate che azzerano il potere d’acquisto anche per i beni indispensabili di troppe famiglie. Di questo si parla poco eppure le ricerche dell’ustat ci dicono che se noi adottassimo la metodologia internazionale per calcolare il tasso di disoccupazione il nostro tasso attuale potrebbe addirittura essere moltiplicato per tre.
La soluzione proposta dalla destra ma anche dal centro e dai Verdi a questo stato di cose: un premio agli evasori fiscali e con le briciole la costituzione di un fondo per l’occupazione. Un fondo che finiti i proventi dell’amnistia si dissolverà come neve al sole mentre gli impegni assunti rimarranno. E con cosa li finanzieremo?
Ma prima di terminare è chiaramente inevitabile anche un accenno alla stretta attualità. Il raddoppio del Gottardo. Certamente avremmo fatto a meno della decisione di Patrizia Pesenti di entrare in un comitato a favore del raddoppio ma la democrazia interna ci impone di rispettare le decisioni personali dei membri del partito. Ciò non toglie che la posizione del partito nazionale e cantonale è chiara e inequivocabile. No al raddoppio e impegno invece raddoppiato per favorire lo spostamento dalla strada alla ferrovia sia del traffico merci sia di quello viaggiatori. Un linea di condotta che non ammette tentennamenti e che il Partito Socialista continuerà a sostenere non solo a parole ma anche nei fatti.