È il rapporto tra politica e religione il tema che caratterizza il nuovo numero di Libero pensiero il periodico dell’associazione svizzera dei Liberi Pensatori-Sezione Ticino (ASLP-TI) apparso negli ultimi giorni del vecchio anno.
A fornire lo spunto per approfondire quest’argomento sono state le polemiche seguite alla candidatura per il Consiglio di Stato di un esponente di Comunione e liberazione Sergio Morisoli nelle liste del Partito liberale radicale.
Sui rapporti tra politica e religione (o se si preferisce) tra Stato e chiesa si soffermano in particolare l’avvocato Diego Scacchi già sindaco di Locarno e lo scrittore Arnaldo Alberti. Entrambi mettono
in risalto quelli che vanno considerati i confini del sacro. La religione per il tramite della Chiesa vuole essere depositaria di assoluti. Ne ha il diritto ma non può pretendere di imporli allo
Stato che è il luogo d’incontro di tutti i cittadini di qualsiasi opinione e confessione sottolinea Scacchi nel suo articolo dedicato al significato della laicità.
La strategia di CL che ha l’obiettivo di infiltrarsi nel governo uno spazio sacro al laico per scombinare l’ordine liberale e democratico provoca una reazione di difesa fondata sui principi comuni ed universali dei diritti e dei doveri evidenzia a sua volta Alberti denunciando le troppe alleanze contro natura degli ambienti confessionali a cominciare da quelli con il Mattino e la Lega dei ticinesi.
Tutto questo avviene in un clima nel quale la religione cerca di recuperare attraverso le sue organizzazioni temporali uno spazio pubblico che ha progressivamente perso: sul tema si sofferma l’aditoriale.
Il numero riferisce pure dell’assemblea annuale dei Liberi Pensatori svoltasi a Mendrisio durante la quale si è parlato dei crescenti attacchi ai principi della laicità in atto nel Cantone a cominciare dalla scuola.
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