Garanti e guardiani della democrazia

La pluralità dei media è una condizione necessaria per permettere a tutti i cittadini di maturare una propria opinione in maniera indipendente. Essa garantisce quindi la libertà di pensiero. Inoltre attraverso il giornalismo d’inchiesta, i media riescono a far emergere fatti di cui altrimenti la popolazione non verrebbe a conoscenza. Infine i media sono anche lo strumento che permette a ciascuno di noi di comunicare agli altri i nostri pensieri e le nostre rivendicazioni. Possiamo tranquillamente affermare che in Svizzera i media sono stati uno dei baluardi della democrazia e del federalismo, grazie alla loro presenza capillare su tutto il territorio nazionale, presenza finora garantita anche nelle realtà culturali minoritarie come quella della Svizzera italiana. Una regione, la Svizzera italiana, con un passato fervido di discussioni e di testate giornalistiche. A rammentarcelo è il Dizionario storico della Svizzera.

Nella Svizzera italiana “Il trisettimanale liberale Il Dovere (1878) inaugurò la stagione degli organi ufficiali di partito, che si moltiplicarono con il passaggio al sistema proporzionale, nel 1890, e con la successiva evoluzione verso il multipartitismo”. A Il Dovere seguirono poi Il Corriere del Ticino (1891), Popolo e Libertà (1901), L’Aurora (1901), Libera Stampa (1913) fino al 1926 con il Giornale del popolo.

Oggi però questa ricchezza è messa in pericolo, tutelarla è un nostro dovere ed è un dovere sancito dalla Costituzione svizzera stessa quando agli articoli 16 e 17 parla di Libertà d’opinione e d’informazione e di Libertà dei media.

Una libertà che oggi è messa in pericolo dalla mancanza di risorse finanziarie. Dagli anni 90 in avanti iniziò infatti il periodo di crisi che portò alla presenza di due soli quotidiani: Il Corriere del Ticino e laRegione. Una presenza peraltro non scontata! Difficoltà dapprima caratterizzate dalla crisi dei partiti storici e poi dalla globalizzazione dell’informazione stessa.

Da una parte il mercato pubblicitario si è spostato dai media tradizionali locali ai media digitali internazionali, dall’altra l’attualità fruibile gratuitamente e in tempo reale su internet ha allontanato i cittadini dai media locali. A soffrirne particolarmente sono i quotidiani stampati la cui resilienza in questi anni è stata messa a dura prova. L’indipendenza dei media dipende anche dalla loro indipendenza economica e questa oggi non è più garantita visto il contesto con cui sono confrontati.

Per questi motivi il Consiglio Federale e il Parlamento hanno deciso di proporre una “Legge federale su un pacchetto di misure a favore dei media” sulla quale andremo a votare il prossimo 13 di febbraio. La legge vuole esplicitamente che siano proprio i giornali locali di piccole e medie dimensioni a trarre il maggiore beneficio in modo da garantire e potenziare l’informazione nelle zone rurali e nelle città di piccole dimensioni. Grazie a questi aiuti assicureremo a tutti non solo un’informazione pluralista, libera e rappresentativa delle differenti sensibilità, ma garantiremo anche preziosi posti di lavoro riconoscendo nello stesso tempo ai giornalisti il loro ruolo importante quali garanti e al tempo stesso guardiani della democrazia.

Articolo di Ivo Durisch, apparso su La Regione il 13 gennaio

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