Fuga dei facoltosi: meno drammi più dati

I sostenitori della riforma della Legge Tributaria affermano che essa è necessaria per rendere il nostro sistema fiscale competitivo a livello svizzero, in particolare per quanto riguarda l’aliquota massima sul reddito, al fine di attrarre nuovi contribuenti facoltosi.

L’aliquota massima sul reddito scenderebbe dal 15 al 12%, risultando in uno sconto del 20% sull’imposta dovuta, un beneficio che riguarderebbe esclusivamente i redditi più alti. Inoltre, i favorevoli sostengono che aumentare la competitività significherebbe anche prevenire la partenza di quei contribuenti facoltosi che già oggi risiedono in Ticino.

Questa è l’argomentazione alla base della proposta di modifica della legge, una tesi facilmente confutabile, avvalendosi di dati concreti. È evidente che, se questa ipotesi viene confutata, decade anche la necessità di approvare tale modifica. Non solo perché risulterebbe inutile, ma anche perché priverebbe il Cantone di importanti risorse finanziarie in un periodo di fragilità economica, con la prospettiva di nuovi tagli a servizi e prestazioni previsti dal Preventivo 2025.

Ricordiamo che già nel 2017 è stata ridotta l’aliquota massima dell’imposta sulla sostanza de 30%, un cambiamento del quale hanno beneficiato esclusivamente i contribuenti con patrimoni superiori a 1,3 milioni di franchi. Anche in quel caso fu una modifica inutile e pericolosa che ha ridotto le entrate del Cantone di decine di milioni di franchi.

Per sostenere la tesi di una fuga dei contribuenti più facoltosi, il governo ha presentato i dati relativi al saldo tra arrivi e partenze dal 2016 a 2020 di persone particolarmente facoltose: 39: partenze contro 190 arrivi, un saldo che a prima vista appare negativo. Tuttavia, questa conclusione è ingannevole. Infatti, mentre le partenze vengono registrate immediatamente, gli arrivi a causa della complessità delle procedure fiscali, possono impiegare diversi anni prima di essere ufficialmente inclusi nelle statistiche.

Per confutare la tesi di un’emorragia di buoni contribuenti, vale la pena considerare anche le statistiche sull’imposta sulla sostanza pubblicate sul sito dell’Amministrazione federale del le contribuzioni. Questi dati mostrano il numero di contribuenti con un patrimonio superiore a 5 milioni di franchi dal 2003 al 2020. Sorprendentemente, il Ticino ha registrato la crescita più significativa in assoluto di contribuenti facoltosi, passando da 359 a 2’229 casi di tassazione. Paragonando questi risultati con quelli di alcuni cantoni spesso citati come destinazioni preferite dai contribuenti in fuga, come il Canton Zugo, il Canton Grigioni e il Canton Svitto, il Ticino mostra una crescita percentuale del 520%, molto superiore a quella di Zugo (242%), Grigioni (413%) e Svitto (396 per cento).

L’attrattività di un cantone non è determinata esclusivamente dalla sua politica fiscale, che rappresenta solo uno dei molti fattori rilevanti. Il nostro cantone si distingue per altri aspetti decisivi: la stabilità politica e sociale, strutture scolastiche e universitarie di alto livello, un sistema sanitario accessibile e vicino alle esigenze dei cittadini, un’amministrazione efficiente e facilmente raggiungibile, la vicinanza alle principali vie di comunicazione internazionali, un clima mite, la qualità di vita e l’italiano come lingua ufficiale.

Inoltre, per i dirigenti di industrie, è fondamentale considerare anche la presenza di manodopera frontaliera, un fattore decisivo nella scelta del luogo in cui stabilire la propria azienda.

La domanda che dobbiamo porci è se, continuando a ridurre le entrate del Cantone attraverso sgravi fiscali in questo caso inutili, riusciremo a mantenere le condizioni quadro che attirano e mantengono le persone facoltose in Ticino, o se rischieremo di perdere l’attrattività che oggi ci contraddistingue.

La risposta è No. Già oggi, governo e parlamento sono costretti a seguire una logica di tagli ai servizi e alle prestazioni. Invece di proporre nuove politiche, stanno addirittura indebolendo quegli elementi che hanno contribuito a costruire la nostra attrattività e che ne costituiscono il fulcro.

Articolo di Ivo Durisch, Capogruppo PS, pubblicato su LaRegione del 3 maggio 2024

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