Al di là delle questioni tecniche, l’iniziativa “per premi meno onerosi” chiede una cosa molto semplice: fissare un limite massimo ai premi di cassa malati. I premi non potranno superare il 10% del reddito disponibile di ogni economia domestica e la Confederazione dovrà coprire queste spese nella misura di 2/3. Attenzione però: chi oggi paga meno del 10%, continuerà a pagare meno! Nessuno si vedrà aumentare i premi di cassa malati a causa di questa iniziativa.
Il 9 giugno non perdiamo quindi l’occasione di beneficiare di un aumento del finanziamento federale per calmare l’aumento dei premi. I ticinesi ne hanno ben diritto, confrontati con un aumento dei costi di cassa malati del 20% in due anni a fronte degli stipendi nettamente più bassi della Svizzera. Votare sì a questa iniziativa significherebbe quindi dare una boccata d’ossigeno non solo alle tasche dei cittadini e delle cittadine (soprattutto di chi vive con redditi medi), ma anche alle finanze cantonali, riducendo la quota parte di spesa a carico del Cantone per la riduzione dei premi di cassa malati (Ripam).
Bene, ma chi paga la fattura che incomberà a Berna? Una cosa è certa: di sicuro non la pagheranno più gli assicurati LaMal, come invece succede tuttora. In realtà, non ci sarà nessun costo supplementare in quanto si tratta di un semplice trasferimento di oneri: si risparmierà come cittadini 3,7 miliardi in premi di cassa malati che dovranno essere raccolti con sistemi contributivi più equi. Ebbene sì, perché le lobby delle casse malati non vogliono che si dica troppo in giro, ma i premi di cassa malati sono una vera e propria tassa per finanziare le spese sanitarie. La tassa più antisociale che ci sia, essendo uguale per un plurimilionario come per un artigiano.
Stop dunque alla follia dei premi, che dal 1997 sono aumentati del 156%, mentre nel contempo i salari sono stagnati con un misero +12%. Non ce la facciamo più a pagare premi così alti. È il momento di sgravare la popolazione di questa tassa antisociale.
Articolo di Danilo Forini, granconsigliere PS, pubblicato su LaRegione 7 maggio 2024