La Posta Svizzera vuole chiudere 170 uffici postali su 760. Questo è un danno per l’azienda e per la popolazione. Il PS chiede al Consigliere federale Albert Rösti di intervenire contro questi piani di smantellamento e di salvaguardare il servizio pubblico. Gli uffici postali dovrebbero essere aperti per servizi aggiuntivi per evitare lacune regionali.
«La Posta Svizzera si trova in una buona situazione finanziaria: con anni di utili milionari a tre cifre, un’attività di spedizione pacchi in piena espansione e forti guadagni per PostFinance. Non c’è quindi motivo di ridurre la presenza della Posta», afferma il Consigliere nazionale del PS Bruno Storni. «Una riduzione degli uffici postali comporta un allungamento degli spostamenti per la popolazione, soprattutto nelle zone rurali.»
In Parlamento sono presenti diverse mozioni e iniziative cantonali che chiedono, tra l’altro, una maggiore partecipazione democratica: la discussione su questi atti parlamentari è stata rinviata alla primavera del 2025. Per il PS Svizzero è incomprensibile il fatto che la Posta stia procedendo in modo affrettato. Il PS chiede pertanto al Consigliere federale responsabile Albert Rösti di salvaguardare il servizio pubblico di base e di porre fine a questi piani di smantellamento. Allo stesso tempo, è necessario garantire che tutti i processi siano monitorati da vicino con le parti sociali e che il personale non subisca licenziamenti.