Esibizionismo che è dettato dalla necessità

«Nel CdT di martedì 21 febbraio vedo una foto: consegna delle firme a Palazzo delle Orsoline (…), eminenze varie, e un neonato in braccio al padre deputato (…), questo esibizionismo mi disturba ». Queste sono le parole di un lettore (lettera del signor Graziano Carnielli pubblicata il 27 febbraio 2023, ndr) e il padre criticato sono io. Desidero rispondere a quest’accusa, non tanto per giustificare la mia scelta, ma perché trovo che la stessa abbia una valenza simbolica e politica. Quella foto rappresenta un problema quotidiano di migliaia di genitori: la conciliazione tra lavoro e famiglia.

Quando sono stato eletto copresidente la mia vita era dedita alla politica e alla professione; io lavoravo ad ogni ora del giorno e la mia compagna aveva un impiego da architetta al 100%. Poi, un anno fa, è arrivato Romeo, nostro figlio.

Come capita a tutti i neogenitori abbiamo dovuto riorganizzarci. Noi abbiamo optato per ridurre il carico di lavoro (una possibilità che purtroppo non tutti hanno) e conciliare, in maniera paritaria, famiglia e lavoro: due giorni con la mamma, due con me e uno con le nonne.

Capita però, come quel giorno, che la mia compagna ha avuto un’urgenza in cantiere. Vivendo lontano dai nonni e con servizi non predisposti ad accogliere queste urgenze, la scelta era forzata, ho dovuto portare mio figlio con me nei miei impegni politici.

Fortunatamente c’è chi mi aiuta e non mi giudica in queste situazioni (pensate un po’, la sede del PS ha giochi per bambini e una riunione tra vertici PS e Verdi, Romeo l’ha passata in braccio alla mia copresidente Laura).

Al momento della foto potevo scegliere: non partecipare, tenendomi in disparte, oppure mostrare quella che è la mia vita, la quotidianità di un padre che prova con tutto se stesso a conciliare i vari impegni. Esibizionismo? Direi che ho esibito le mie difficoltà, le mie gioie e le mie necessità. Quando con un salario solo non vivi e quando, giustamente, non vuoi far gravare la cura dei figli ad una sola persona, queste sono le scelte che prendi.

Il Ticino non manca solo di strutture per la conciliabilità, di luoghi di lavoro accoglienti e di datori che vengano incontro alle necessità dei genitori, non pecca solo in rette di asilo nido fuori budget (su questo tema abbiamo depositato un’iniziativa popolare), certi commenti mi dicono che pecchiamo anche di una cultura predisposta ad accettare queste necessità.

La mia scelta la rivendico e ne sono fiero, con buona pace di chi forse vorrebbe l’uomo a consegnare le firme e la donna a casa a curare la prole.

Articolo di Fabrizio Sirica pubblicato sul Corriere del Ticino del 2 marzo 2023

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