I premi delle casse malati continuano a salire, raggiungendo livelli insostenibili. Negli ultimi tre anni in Ticino l’aumento è stato del 30%. Per una famiglia con due figli e un reddito netto di 100 mila franchi ciò significa un incremento del 4%. Considerando negli ultimi 3 anni un’inflazione del 7,2%, la perdita cumulativa del potere d’acquisto è dell’11,2%.
Il premio di cassa malati per questa famiglia è ormai paragonabile ad un affitto.
L’assicurazione malattia obbligatoria è la seconda voce di spesa delle famiglie, e i fondi versati sono di fatto pubblici, richiedendo massima trasparenza.
Secondo la LAMal, gli assicuratori malattia devono coprire i costi con i premi, senza realizzare utili. Questo vorrebbe dire che la spesa sanitaria in Ticino è aumentata del 30% in tre anni. Sono aumentate le visite mediche, le cure ambulatoriali, i costi dei medicinali o l’uso di strumenti diagnostici costosi? Ma come hanno gestito le riserve gli assicuratori?
Purtroppo, la scarsa trasparenza delle compagnie di assicurazione impedisce di rispondere a queste domande.
L’unica soluzione percorribile è creare un ente pubblico unico quale assicuratore, con premi proporzionali al reddito. Il modello LAMal attuale, con un premio unico per tutti (con sconti per giovani e bambini), non è più adeguato, poiché l’obbligatorietà di assicurarsi confligge con la capacità economica di farlo.
Sul tavolo ci sono anche altre proposte che aggravano la situazione: la riduzione dei sussidi per le casse malati a scapito delle famiglie di ceto medio, l’aumento della franchigia minima e la votazione di novembre sul finanziamento uniforme delle prestazioni (EFAS).
EFAS trasferirebbe i contributi pubblici dei Cantoni agli assicuratori, anziché versarli direttamente ai fornitori di prestazioni come ospedali. Inoltre, abolirebbe il tetto massimo di partecipazione ai costi per gli assicurati.
Se non si interviene subito il sistema imploderà.
È necessario analizzare cosa non funziona nei costi: doppioni diagnostici, numero di letti e medici, costo dei medicinali.
Invitiamo la politica a bocciare la riduzione dei sussidi per le casse malati e i cittadini a respingere la votazione di novembre su EFAS.
Solo con una gestione trasparente ed equa potremo garantire un sistema sanitario sostenibile e accessibile a tutte le famiglie ticinesi.
Articolo di Ivo Durisch, capo gruppo PS, apparso sul Corriere del Ticino il 5 ottobre 2024