Ecco come i Socialisti difendono il ceto medio

Il Partito socialista difende il ceto medio. Le recenti iniziative in parlamento e la doppia raccolta firme in corso intitolata «esplosione dei premi di cassa malati: ora basta» ne sono la dimostrazione. La si può pensare come si vuole, ma chiedere di ridurre il costo dei premi di cassa malati in modo che in nessun caso si debba arrivare a pagare più del 10% del proprio reddito disponibile, significa agire inequivocabilmente in favore dei redditi medi. Non dei redditi bassi, che già beneficiano dei sussidi di cassa malati, e nemmeno per i redditi alti, che già pagano meno del 10%. Certo, questo dato di fatto non confutabile può destabilizzare taluni. Ma come? «Non ci sono più le mezze stagioni». «I giovani di oggi non hanno voglia di fare nulla». «Donne al volante, pericolo costante ». «I socialisti voltano le spalle al ceto medio». Luoghi comuni senza fondamenta, ma che infondono sicurezza, rassicurano. Non potete toglierci anche le ultime certezze, in un mondo che sta cambiando forse troppo velocemente. Come il clima del resto. Lasciateci le nostre convinzioni.

Forse è proprio con il comprensibile intento di rassicurare i propri lettori, che il vicedirettore del Corriere del Ticino Gianni Righinetti nell’intervista al copresidente del PS del 13 gennaio e nel commento politico del 16 gennaio, fatica a concepire un partito socialista che sostiene il ceto medio.

Secondo uno tra i più navigati e attenti osservatori della politica cantonale, i socialisti volterebbero la faccia a questa fascia di popolazione ostacolando la politica degli sgravi fiscali e strizzando l’occhio alla politica dei sussidi. La critica è rivolta soprattutto al referendum sulle deduzioni fiscali per i figli a cui il PS contrappone un innalzamento della soglia per beneficiare di una riduzione dei premi di cassa malati. Eppure, si tratta di uno dei primi insegnamenti in qualsiasi corso di economia pubblica: se l’intento è sostenere in maniera mirata il ceto medio, agire con lo strumento delle deduzioni fiscali, è la maniera meno efficace per farlo. Questo perché inevitabilmente si favoriranno soprattutto i redditi alti e quelli altissimi. I soldi pubblici sono pochi e devono essere usati in maniera mirata. Efficace ed efficiente. Per questo noi vogliamo aiutare solo chi oggi soffre maggiormente del peso economico dei premi di cassa malati e non procedere con onerose misure ad innaffiatoio.

In materia fisco-sociale bisogna fare una scelta. O si è dalla parte dei redditi plurimilionari o si è dalla parte degli altri cittadini. Noi siamo dalla parte di chi oggi fa fatica ad arrivare alla fine del mese perché deve pagare i premi di cassa malati e non beneficia di sussidi. Perché escluso, magari per poco, dal sistema di riduzione dei premi. Noi siamo dalla parte del ceto medio.

Questa è la posizione dal partito socialista sul tema dei premi di cassa malati. Bisogna farsene una ragione.

Articolo di Danilo Forini, apparso oggi sul Corriere del Ticino il 18 gennaio

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