È uscito l’ultimo numero del ps.ch – editoriale

Adriana è una giovane donna, arrivata in Svizzera trasferendosi dal Portogallo pochi anni fa, che lavora precaria in due posti di lavoro come addetta alle pulizie e operaia in una fabbrica metalmeccanica non soggetta al CCL. Aspettava con ansia il salario minimo perché nel lavoro in fabbrica prende poco più di 16 franchi all’ora, ma adesso è sconfortata e si chiede: anche la mia azienda raggirerà la legge? Qualche franco in più all’ora sarebbe per lei una boccata d’ossigeno a fine mese, ha paura di chiedere l’aiuto sociale perché ha sentito da amici e parenti che rischia l’espulsione. Carlo è un giovane che non trova lavoro. Ha frequentato la scuola di commercio e poi è sprofondato nel buio della disoccupazione. Alle sue lettere di candidatura non rispondono neppure, lui sconsolato e arrabbiato sa che in quanto residente non può competere con i salari che danno al personale frontaliere. Loro sono soltanto due esempi che ci dicono una cosa chiarissima: come PS dobbiamo essere la loro voce e mobilitarci con tutti gli strumenti a disposizione per dare loro maggiori diritti sociali. Per questo, indignati e furibondi per le vicende legate allo pseudo-sindacato leghista TiSin, abbiamo deciso di lanciare un’iniziativa per un salario minimo sociale.

Nel ps.ch di novembre troverete un articolo di Igor Cima che illustra più dettagliatamente i problemi tecnici che vogliamo affrontare con la nostra iniziativa, ma il dato politico è che come PS non possiamo più accettare l’attuale situazione. La deroga oggi presente nella Costituzione, che permette di pagare salari al di sotto del minimo dignitoso, è inaccettabile. Sotto la soglia della dignità non può essere una questione sindacale, ma sociale. Il correttivo è da portare anche alla soglia del salario minimo che entrerà in vigore a dicembre: la legge approvata dal Gran Consiglio è figlia di un compromesso, l’abbiamo dovuto accettare per mettere finalmente una base su cui costruire. Ma oggi è il momento di correggere le storture: con 19 franchi all’ora in questo Cantone non si vive, Adriana lo sa, lo vede ad ogni fine mese. Lottiamo con lei e per lei: firma e fai firmare ora l’iniziativa.

Laura Riget e Fabrizio Sirica, copresidenza PS Ticino

Trovi qui l’intero numero del ps.ch

 

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