Una disinformazione che compromette la democrazia

Lo scorso 18 gennaio il Consiglio di Stato ha commesso una grossolana forzatura sugli importi dell’impatto del NO ai referendum cantonali. Il mancato risparmio è di 10.5 e non di 20.5 mio di franchi. Denunciamo questa disinformazione volta a influenzare l’elettorato e ribadiamo l’invito a rifiutare i tagli allo Stato sociale.

Nella conferenza stampa del 18 gennaio il Consiglio di Stato ha sostenuto che il rifiuto della riduzione delle prestazioni alle famiglie in votazione il prossimo 12 febbraio, ovvero la “riduzione delle soglie d’intervento Laps – la Legge sull’armonizzazione e il coordinamento delle prestazioni sociali – comporterebbe per le finanze cantonali una maggior spesa di circa 20 milioni di franchi.

Questa cifra è una grossolana forzatura per spaventare l’elettorato, giustamente sensibile all’equilibrio delle finanze cantonali. Il minor risparmio rispetto alla manovra adottata dal Gran Consiglio sarebbe solo di 10.5 milioni:

  • 2,5 per il mancato taglio delle risorse ai servizi di aiuto domiciliare;
  • 3 milioni per le politiche familiari. Il risparmio lordo sugli assegni alle famiglie con redditi medio-bassi è di 6,3 milioni, ma quello netto è di 3 milioni perché il Consiglio di Stato, per addolcire la pillola amara, ha previsto di spenderne 3,3 in più in altri ambiti delle politiche familiari;
  • 5 milioni perché la riduzione dei livelli di reddito garantiti dalla Laps alle famiglie è collegato (tramite una cosiddetta “costante”) ai limiti di reddito che danno diritto alla riduzione (per tutti) del premio dell’assicurazione malattia.

Il Consiglio di Stato, per non diminuire eccessivamente i sussidi dei premi cassa malati (dopo i pesanti tagli già effettuati in passato) ha corretto quelle “costanti”, limitando a 5 milioni la diminuzione del contributo per la moderazione dei premi: senza questa correzione, la diminuzione sarebbe stata di ben 15 milioni! Ora, va da sé che le “costanti” debbano ritornare al loro valore originale se saranno respinte le riduzioni delle “soglie d’intervento” a favore delle famiglie, cosa che i referendisti condividono e che il Gran Consiglio approverebbe senza dubbio alcuno.

Denunciamo quindi la manovra di disinformazione degli onorevoli Christian Vitta e Paolo Beltraminelli, volta a orientare non correttamente il voto dei ticinesi. I cittadini non si lasceranno certo disorientare da coloro che, non in buona fede, stravolgono con ripetute modifiche le leggi concernenti l’erogazione delle prestazioni sociali e provocano distorsioni che loro stessi non riescono più a padroneggiare.

Un cattivo servizio alle istituzioni quello dei due Consiglieri di Stato. Il loro comportamento incrina il rapporto di fiducia che l’Autorità politica deve assicurare ai cittadini.

 

Il Comitato referendario “STOP AI TAGLI!”
VPOD – Comitato SOS sanità, socialità, scuola
UNIA – Unione sindacale svizzera Ticino e Moesa (USS-Ti)
Partito Socialista (PS) – Gioventù Socialista (GISO)
Partito Comunista (PC) – Partito Operaio Popolare (POP) – I Verdi del Ticino

 

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