Diritto per i giovani sans-papier di seguire un apprendistato

SOS Ticino saluta con soddisfazione la decisone presa martedì scorso dal Consiglio degli Stati con la quale sarà consentito in futuro ai giovani sans-papier di seguire un apprendistato.
In Svizzera vivono almeno 100’000 persone sans-papier o clandestine. La maggior parte di loro sono di fatto lavoratrici e lavoratori senza statuto legale attivi soprattutto là dove il lavoro sommerso è largamente diffuso: ad esempio nella cura domestica nell’edilizia nella ristorazione e nell’agricoltura.
Molte di queste persone (circa 10’000) sono bambini o giovani. Le scuole pubbliche devono provvedere alla scolarizzazione di tutti i bambini e ragazzi che si trovano in Svizzera indipendentemente dal loro statuto e quindi anche dei figli dei sans-papier. In alcuni cantoni questi ragazzi possono proseguire gli studi e la formazione anche nelle scuole secondarie. L’accoglimento della mozione del deputato PDC di Ginevra Luc Barthassat pone dunque fine a una ineguaglianza di trattamento con i giovani sans-papier autorizzati a terminare gli studi.
Oltre a questa ragione di equità nel trattamento vi sono altri e più generali motivi per vedere nella decisione federale un passo positivo nella direzione dell’integrazione.
A trarre beneficio di questa apertura saranno infatti persone che hanno fatto le scuole in Svizzera ma che al termine dell’obbligatorietà si trovano precluse praticamente tutte le strade salvo quella del lavoro nero e quella dell’inattività: la soluzione adottata può dunque essere vista anche come un utile strumento nella lotta contro la criminalità la marginalizzazione e la devianza che trovano più facile terreno di propagazione là dove vi sono situazioni di discriminazione e disagio.
La soluzione proposta contrasta inoltre un ipocrita inattivismo sul tema e costituisce uno stimolo a riflettere sulle strade percorribili per queste persone una volta terminato l’apprendistato. Non si tratta come ha cercato di far passare la destra di sottrarre posti di apprendistato ai giovani svizzeri o ai giovani stranieri regolarmente presenti sul nostro territorio. Si tratta invece di offrire una prospettiva futura anche a coloro che partono sfavoriti rispetto ai loro coetanei e che vivono in situazioni a rischio di sfruttamento di emarginazione di povertà e di disagio: situazioni queste sì di ampio costo sociale e inaccettabili per una società che si vuole umana aperta e duttile di fronte alla sfide della realtà contemporanea.

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