Diritto di locazione: perché la lobby immobiliare investe milioni nella campagna

Con la votazione sulla modifica del diritto di locazione, la lobby immobiliare si offre un test su larga scala in vista di nuovi indebolimenti dei diritti degli inquilini. Questo spiega perché l’Associazione dei proprietari immobiliari, guidata dall’UDC, ha investito più di due milioni di franchi nella campagna a favore del “sì”.

Il 24 novembre, il popolo svizzero voterà su due progetti che svuotano il diritto di locazione del suo contenuto. In concreto, si tratta di semplificare le possibilità di disdetta in caso di presunto bisogno personale e di limitare il diritto di subaffitto. Entrambi i progetti mirano a rafforzare i diritti dei locatori e a indebolire quelli degli inquilini.

Ma la lobby immobiliare, attraverso l’Associazione dei proprietari immobiliari guidata da Gregor Rutz, un sostenitore della linea dura dell’UDC, mira a cambiamenti molto più significativi, sempre con l’obiettivo di aumentare i propri profitti.

Test su larga scala prima di un nuovo attacco agli inquilini

Secondo un esperto del quotidiano svizzero-tedesco NZZ, le vere motivazioni della lobby immobiliare per i referendum di novembre sono le seguenti: realizzare un “test politico” su larga scala in previsione di altri interventi attualmente trattati in Parlamento. Questi interventi mirano a un ulteriore indebolimento del diritto di locazione. Come? Gli affitti non dovranno più corrispondere a un certo uso locale o di quartiere. Inoltre, gli affitti iniziali non potranno quasi più essere contestati. In breve, i locatori dovrebbero poter richiedere affitti molto più elevati per i nuovi contratti, senza che gli inquilini possano opporsi..

Questo articolo è apparso in francese sul portale “Direct. Dire ce qui est”

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