Diamo un futuro in Ticino a quella madre e figlia richiedenti l’asilo: no all’espulsione!

Di seguito trovate la risoluzione inoltrata per la prossima seduta in Gran Consiglio in merito all’espulsione di una mamma afgana e di sua figlia di 8 anni che vivono in Val Verzasca. Con questa risoluzione chiediamo alle autorità preposte di concedere un permesso di dimora per caso di rigore ed evitando così l’espulsione dalla Svizzera di questa famiglia.

RISOLUZIONE (art. 111 LGC) – Messaggio alla popolazione e alle autorità
 
Diamo un futuro in Ticino a quella madre e figlia richiedenti l’asilo: no all’espulsione!
 
In ossequio alle facoltà concesse dalla Legge sul Gran Consiglio e sui rapporti con il Consiglio di Stato (LGC), i sottoscritti deputati richiedono il dibattito con clausola d’urgenza, da tenersi durante la prossima seduta plenaria del 23 gennaio 2023, sulla seguente risoluzione.
 
Una donna afghana di 32 anni (che chiameremo K.) da diversi mesi vive nella comunità della Val Verzasca insieme alla piccola S., di 8 anni. Madre e figlia sono state però raggiunte da un decreto d’espulsione dal nostro paese. A loro sostegno si è immediatamente mobilitata la comunità locale verzaschese, che in pochi giorni ha raggiunto più di 2500 sottoscrizione per una petizione che chiede ”la regolarizzazione del loro statuto di soggiorno, affinché S. e K. possano restare da noi, continuando a costruire il loro futuro qui”.
 
Nel testo che accompagna la petizione si spiega molto bene perché, e cosa significa integrazione: “fin dal loro arrivo in Svizzera e, in particolare, in Verzasca, la signora K. e sua figlia hanno fatto enormi sforzi per integrarsi tra la gente del posto, cosa che ha permesso loro di costruire una solida rete di amicizie e conoscenze: siamo contenti di averle tra noi e ci rallegra vedere che si stanno ambientando bene. S. frequenta la seconda elementare presso l’istituto scolastico di Brione Verzasca. È una bambina intelligente, brillante e molto solare, conosciuta da numerose famiglie. Ha infatti tessuto varie amicizie con i bimbi della valle, sia a scuola, sia al di fuori delle lezioni, grazie anche alle numerose attività extrascolastiche a cui partecipa con entusiasmo: gioca a calcio nella squadra locale, ha contribuito al mercatino di Natale (…) K. è a sua volta ben inserita nella vita di valle e si vede che le piace il nostro territorio. In qualità di sarta si è messa a disposizione per sistemare alcuni vestiti e svolgere piccoli lavori di cucito. Si è iscritta a due corsi di italiano, che segue tuttora con impegno e dedizione. Oltre ad essere attiva su vari fronti K. è una persona affidabile, generosa e altruista: ha colpito tutti il fatto che si sia messa a disposizione di alcuni anziani e di alcune famiglie con bambini piccoli del posto: li aiuta a fare la spesa, è andata a far loro visita, tanti piccoli gesti quotidiani, che mostrano che è parte della nostra comunità.”
 
Questo Parlamento non può rimanere insensibile a quanto testimoniato dalla comunità verzaschese, così come non può non valutare l’evidente sofferenza che una scelta di espulsione creerebbe in questa madre e figlia: ricominciare da capo, continuare a fuggire, non poter mai chiamare un luogo “casa”, abbandonare i compagni di scuola e quelle montagne, le nostre montagne, in cui, dopo anni, finalmente si sentono sicure e accolte. Dopo un viaggio di 5 anni per arrivare fino a noi, scappando dalle violenze subite nel paese d’origine sono state bloccate in Grecia, “rimpallate” Croazia e Slovenia, per finire poi in un campo rifugiati per soli uomini, prive di assistenza.
Per tutti questi motivi chiediamo con questa risoluzione di esprimere un messaggio chiaro al Governo e alla SEM, affinché si consideri la particolare vulnerabilità della situazione e gli sforzi di integrazione già intrapresi e riusciti, chiedendo alle autorità preposte di concedere un permesso di dimora per caso di rigore ed evitando così l’espulsione dalla Svizzera. Più nello specifico chiediamo che il Governo ticinese scriva alla SEM chiedendo il riesame della domanda, facendo valere la clausola di sovranità.
 
Fabrizio Sirica (PS), primo firmatario
Fiorenzo Dadò (Centro) – Alessandro Speziali (PLR)– Samantha Bourgouin (Verdi) –Cristina Maderni (PLR)

 

Beitrag teilen:

Facebook
Twitter
LinkedIn
Animation laden...Animation laden...Animation laden...

Newsfeed