La politica è larte di governare. Meglio, è larte di contribuire a guidare lorganizzazione e la gestione della vita comune. Per contribuire efficacemente a guidare il Paese con una politica a noi congeniale occorrono tre elementi. Primo, occorre una visione politica chiara, esplicita, trasparente e coerente, che funga da faro nella tempesta e identifichi gli obiettivi prioritari verso cui si vuole tendere. Pensando alle prossime elezioni, la carta dei valori del Partito socialista ticinese e la piattaforma elettorale comune a socialisti e verdi per il Consiglio di Stato fungono in tal senso da carte di navigazione e indicano la nostra meta. Secondo, occorre che lequipaggio chiamato a navigare in questa direzione sia formato da persone pronte a impegnarsi per questa causa comune e capaci di concepire e attuare strategie e soluzioni efficaci per risolvere i problemi esistenti e tener fede al programma politico scelto, tendendo il più possibile verso la rotta identificata. Candidate e candidati, pur nel rispetto delle singole idee, devono esser pronti a seguire la rotta politica tracciata e avere la forza e la capacità di tenerla saldamente malgrado il mare mosso e gli ostacoli che inevitabilmente si staglieranno lungo il viaggio. Terzo, occorre un equipaggio il più possibile solido, numeroso e di qualità. Per mantenere la rotta e raggiungere i migliori risultati possibili in ogni determinato contesto malgrado tutte le resistenze esterne occorrono infatti peso e abilità politica, sia in Governo che in Parlamento. Se anche solo di uno di questi tre elementi viene a mancare visione, pragmatismo propositivo e influenza -, lazione politica è debole e inefficace e non permette di ottenere risultati sostanziali, non con costanza e non sul lungo termine.
Visioni e pragmatismo propositivo, i primi due elementi, sono cuore e sostanza della politica e al progetto comune rossoverde non mancano. Al momento delle elezioni è però legittimo soffermarsi anche sul terzo elemento, sulla scelta dellequipaggio, su come massimizzare la propria influenza politica. Linfluenza si misura su due assi: quantitativo e qualitativo. Poiché in democrazia la maggioranza decide, occorre puntare a liste che abbiano alte probabilità di assicurare un numero elevato di seggi e dunque di essere potenzialmente più influenti nelle decisioni in Consiglio di Stato e in Gran Consiglio. La differenza in questo ambito non la fanno tanto i voti personali portati alle liste dai singoli candidati, quanto i voti di lista raccolti dalla forza del progetto politico. In tal senso, la lista unica per il Consiglio di Stato formata da socialisti e verdi, fondata su un progetto politico condiviso, è lo strumento strategico centrale che permetterà unendo le forze di assicurare un seggio allarea rossoverde issandola stabilmente tra le tre principali forze di Governo, evitando gli inutili rischi insiti in una corsa in solitaria e permettendo in prospettiva di ambire anche a un raddoppio di area. Un buon risultato quantitativo, va da sé, è almeno altrettanto importante anche per rafforzare linfluenza in Gran Consiglio dove è bene che le varie anime del partito siano rappresentate.
Il numero di seggi, sia in Governo che in Parlamento, non è però tutto. È solo un punto di partenza. Perché linfluenza politica effettiva dipende poi concretamente dalla qualità politica degli eletti e delle elette che occuperanno questi seggi, intesa come capacità di convincere le altre persone presenti nei rispettivi gremi e ottenere risultati che siano il più possibile nel solco delle visioni identificate come obiettivo ultimo da perseguire. Non ogni eletto pesa politicamente allo stesso modo, ed è pertanto fondamentale che elette ed eletti siano in grado di sfruttare al massimo la loro influenza, esperienza e grinta a difesa dei valori e del progetto politico che in quanto candidati su una lista sono chiamati a difendere.
Le ambizioni di elezione e lesercizio della propria influenza sono legittimi purché non siano un fine, ma un mezzo per ottenere risultati concreti per il Paese in linea con i valori di chi si va a rappresentare. È responsabilità della base del partito proporre alla popolazione liste forti e credibili in tal senso, composte da candidate e candidati degni e capaci di rappresentare al meglio e difendere strenuamente la linea politica scelta e di ottenere risultati concreti. Perché ciò che è centrale è bene ribadirlo non è chi sarà in lista o eletto, ma che la visione politica che accomuna noi tutti sia solidamente rappresentata in Governo e in Parlamento. Tutto ciò, affinché gli interessi delle persone che vogliamo sostenere, della nostra intera comunità, possano essere difesi come meritano.
Le sfide che si prospettano oggi e per il domani sono molte e possiamo affrontarle in modo incisivo ed efficace solo unendo le forze. Ecco perché, al di là dei nomi, è ben tempo di concretizzare la lista unitaria di socialisti e verdi per il Consiglio di Stato: per una voce forte e decisa che possa rappresentare questo progetto politico comune allinterno del Governo del nostro Cantone.
Articolo di Pietro Snider apparso su NOI (la rivista del PS Bellinzona)