Lo scorso 11 dicembre il Consiglio federale ha pubblicato laggiornamento dellOrdinanza sui servizi di telecomunicazione che prevede dal 2024 laumento della velocità di Internet a 80 Mbps nel Servizio universale. La decisione di Berna rappresenta di fatto laccoglimento dellIniziativa cantonale ticinese denominata «Garantire unofferta capillare di banda ultralarga su tutto il territorio nazionale». Si tratta di una notizia importante in particolare per il Ticino, ma che è passata pressoché inosservata. Il tasso di successo delle Iniziative cantonali è attorno all1%, per una volta che il Cantone riesce a sfondare a Berna parliamone. Che i servizi di telecomunicazione in Svizzera, malgrado il non elevato tasso di collegamenti fibra ottica, fossero ad alta velocità e capillari labbiamo vissuto durante il lockdown permettendo di lavorare e studiare da casa a tutto il Paese. Statistiche dellUE e OECD dimostrano che da tempo la Svizzera ha una delle migliori coperture di banda ultralarga al mondo, in particolare nelle regioni rurali dove rimangono poche zone bianche.
Il nuovo Servizio universale garantirà laccesso a Internet performante e affidabile in tutto il Paese, quindi anche nelle regioni rurali che il mercato esclude e potrà essere realizzato senza vincoli per una determinata tecnologia, ma utilizzando la più appropriata per ogni caso. La Confederazione parteciperà ora ai costi secondo il principio della sussidiarietà laddove il mercato non arriva: proprio quanto chiedevo nellIniziativa Cantonale che a Berna ha avuto un iter anomalo e lungo. Accolta nel 2017 in prima fase dal Consiglio degli Stati ma subito sospesa perché era in corso la revisione della Legge sulle Telecomunicazioni, il Consiglio federale invece si oppose.
Nel 2020 un rapporto dellUfficio Federale delle Comunicazioni che quantificava in 4 miliardi il costo dellIniziativa Cantonale per la Confederazione, rischiò di affossare il tutto ma nei lavori commissionali avevo potuto constatare che il rapporto si basava su una lettura sbagliata dellIniziativa Cantonale e si arrivò alla proposta commissionale degli 80 Mbps accolta dal Nazionale.
Poi nel 2021 chiedemmo di sottoporre al Parlamento una strategia in materia di banda ultralarga basata sugli obiettivi dellIniziativa cantonale. Il Consiglio federale ha infine agito molto rapidamente e dopo consultazione ha pubblicato la nuova ordinanza superando la commissione che aveva di nuovo sospeso liniziativa. Dal 2024 lonere per garantire il servizio di banda ultralarga alle regioni escluse dal mercato sarà della Confederazione la quale con la liberalizzazione dei servizi di telecomunicazione incassa non poco: dalle concessioni telefonia mobile, ai finora 25 miliardi da Swisscom SA (dividendi, vendita azioni, ecc.).
Giusto esigere che la Confederazione, a cui competono per legge le telecomunicazioni, compensi laddove non arriva il mercato. Con 80 Mbps saremo nettamente davanti a tutti gli altri Paesi europei che hanno velocità Internet fissata nel servizio universale tra 1 e 10 Mbps.
Articolo di Bruno Storni apparso sul Corriere del Ticino il 21 gennaio