Durante le visite della nostra azienda agricola di montagna, è divertente osservare le reazioni delle giovani e dei giovani quando si spiega cosa si cela dietro alla produzione del latte.
Occhi sbarrati quando scoprono che la prima mungitura è alle 5.30 del mattino, brividi quando realizzano che si esce con le mucche anche se piove, smorfie quando si parla del letame. Oltre al divertimento, nasce però anche lo sconcerto: davvero coloro che saranno le nostre consumatrici e i nostri consumatori non sanno che dietro a un litro di latte non c’è solo una mucca ma un enorme lavoro? Veramente la futura generazione non sa che il paesaggio svizzero da cartolina esiste solo grazie al lavoro delle agricoltrici e degli agricoltori che impediscono l’avanzare del bosco?
L’agricoltura: o mondo idilliaco o fabbrica
Purtroppo si riscontra che vi sono tra le giovani e i giovani due concezioni opposte dell’agricoltura: un mondo idilliaco privilegiato o una fabbrica per animali. Ma la realtà è un’altra ed è che l’agricoltura di montagna è un’agricoltura fatta da persone appassionate, rispettose degli animali e dei pascoli; . un’agricoltura che segue i ritmi della natura e non li impone; è un’agricoltura che non mira al profitto ma alla valorizzazione dei prodotti. Ed è fondamentale che la nuova generazione venga sensibilizzata e ne sia consapevole per garantire la sopravvivenza di un tipo di agricoltura che, in fondo, dovrebbe essere il modello per l’agricoltura del futuro.